È fissata per oggi, 6 maggio, la riunione del Garante della privacy dedicata alle dichiarazioni dei redditi finite sul web. Francesco Pizzetti, ha chiesto all’Agenzia delle entrate una relazione completa sul come e perché sia nata l’iniziativa di pubblicare i 730 degli italiani. L’Agenzia delle entrate si è difesa affermando che: “La diffusione dei dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2005 costituisce un elemento di garanzia, trasparenza e affidabilità dell’informazione”. “Si tratta di una valutazione amministrativa assunta dall’Agenzia nell’ambito della sua autonomia in applicazione della normativa sulla predisposizione e pubblicazione degli elenchi dei contribuenti e di quella del codice dell’amministrazione digitale”, sostiene il direttore Massimo Romano. “Un insieme di disposizioni che disegnano un quadro di trasparenza fiscale al quale l’Agenzia ha inteso attenersi”.
Una volta appurato che la pubblicazione è avvenuta in ossequio a una norma che risale al 1973, il problema, però, è parso subito un altro: non se diffondere i dati, ma come darne pubblicità. L’utilizzo di internet espone di fatto i dati a un utilizzo indiscriminato e incontrollato, ed è questa in sintesi la critica avanzata dal Garante.
Nel merito, gli uffici dell’Agenzia osservano che la forma della pubblicità dei dati prevista dal legislatore “consiste di fatto nella libera consultabilità dei dati da parte di chiunque”. In sostanza, la norma vuole favorire “una forma di controllo diffuso da parte dei cittadini rispetto all’adempimento degli obblighi tributari”.
Il punto principale di contrasto è laddove il Garante sostiene di non esser stato consultato preventivamente. L’Agenzia replica che le norme in materia di trattamento dei dati personali non precludono la diffusione dei dati reddituali tramite internet.
Su queste considerazioni, oggi, si esprimerà il collegio dell’Autorità.
intanto, la Procura di Roma ha avviato un’indagine d’ufficio, ed è probabile che nei prossimi giorni sia il viceministro uscente dell’Economia, Vincenzo Visco, sia lo stesso Romano vengano sentiti per esporre la loro versione dei fatti.
Fabiana Cammarano
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