Editoria

Google pagherà i pezzi di “qualità”. Ma chi decide se un articolo è buono o no?

Google pagherà le condivisioni degli articoli in Germania, Australia e Brasile. In piedi trattative anche in Italia. Il colosso di Mountain View ha scelto di corrispondere agli editori un prezzo per i contributi “di qualità” che verranno condivisi. Non c’è troppo da gioire.

In primo luogo perché l’accordo siglato da Google, finora, è stato con editori più o meno di grosse dimensioni, che pubblicano testate come Der Spiegel Frankfurter Allgemeine Zeitung, degli australiani InQueensland e InDaily e i brasiliani del gruppo Darios Associados. Assai difficile, dunque che riusciranno a entrare, nell’accordo, gli editori piccoli che rischieranno di rimanere stritolati.

Ma in seconda battuta c’è un altro tema interessante. Ed è nascosto nell’espressione “pezzo di qualità”. Chi lo dice se un articolo è di qualità o meno? Quali saranno i canoni che uno scritto dovrà osservare per poter essere remunerato da Google? Siamo davvero sicuri che la qualità sia solo nelle grandi inchieste, sui grandi temi oppure dobbiamo riconoscere che un esempio di bella scrittura (ah, su questo: quale stile è quello giusto? Speriamo di liberarci dalla tirannia balbuziente del Seo…) si può trovare anche nel racconto di un fatto che interessa una comunità minore?

A questi interrogativi, una risposta che procrastina la questione: tra qualche settimana lanceranno un’iniziativa sull’informazione. L’ennesima. Insomma, chi scriverà meglio e con più entusiasmo ciò che vogliono leggere a Mountain View sarà premiato. Alla faccia della libertà. Diranno che, da privati, potranno pur scegliere chi sostenere. Risponderemo loro che, da semimonopolisti, accettino di pagare secondo la direttiva Ue sul copyright.

editoriatv

Recent Posts

Dall’Agcom solidarietà a La Stampa nel nome del pluralismo

L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…

56 minuti ago

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…

1 ora ago

Per gli editori il paese di acquisto dei prodotti editoriali non è neutro ai fini Iva

Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…

14 ore ago

Nomine nel gruppo Cairo: Alberto Braggio nuovo ad di La7

Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…

1 giorno ago

Quando il pm non può frugare nel pc del cronista: la Cassazione difende le fonti dei giornalisti

In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…

2 giorni ago