Insulti, minacce e querele temerarie, precariato e pochi diritti, il presidente Fnsi Giuseppe Giulietti invoca iniziative condivise e una mobilitazione dei giornalisti. Per scrivere la parola fine su una situazione che diventa insostenibile ogni giorno che passa.
Giulietti ha parlato da Bologna alla conferenza indetta dall’Aser sul caso di Lo Muzio. Giornalista precario minacciato dai no vax, insorgono le associazioni di categoria: dall’Aser alla Fnsi, si alzano gli scudi contro il clima avvelenatissimo degli ultimi mesi. Che è, inoltre, complicato dalle condizioni sempre più insicure in cui si trovano a vivere e lavorare i cronisti, specialmente quelli che in “prima linea” si battono per assicurare l’informazione ai cittadini. Ieri una conferenza stampa a Bologna per fare il punto su quanto sta accadendo. Senza lesinare accuse e pretendere che, finalmente, qualcosa cambi. Una volta e per sempre.
Al tavolo della conferenza stampa, insieme al giornalista Valerio Lo Muzio – minacciato e denunciato dai novax – c’erano il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti e i vertici dell’Aser. Giulietti ha lanciato strali su precariato e diritti. “Trovo vergognoso che ci siano editori che seguano processi di giornalisti minacciati e che non si costituiscano parte civile perché non contrattualizzati”. E dunque ha aggiunto. “Da Bologna deve partire un percorso che non può essere accantonato”. Per Giulietti l’auspicio + che “per il 2022” partano “iniziative comuni della Federazione e dell’Ordine dei Giornalisti su querele bavaglio ed equo compenso”.
A prendere la parola durante la conferenza anche Valerio Tripi ex collaboratore di Repubblica Palermo a cui assieme ad altri colleghi dopo anni e anni di collaborazione non è stato rinnovato il contratto dopo aver chiesto la stabilizzazione.
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