Giovanni Legnini: “Legge di stabilità, i tre punti da cui ripartire”

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Sul tema editoria:

Quando è stata emanata la legge sull’editoria, che ha giustamente riformato tutti i calcoli sui contributi, è entrata in vigore a luglio ma con decorrenza da gennaio dello stesso anno creando alcuni problemi. Come pensate di porvi rimedio?  
Nella legge di stabilità è previsto un fondo straordinario da 120 milioni in tre anni, 50 milioni nel 2014, 40  milioni nel 2015 e 30 milioni nel 2016 per le imprese orientate all’innovazione tecnologica e digitale. La legge  che lei ha richiamato sta dando dei buoni risultati, non possiamo nasconderci che nel tempo, come peraltro in  ogni settore di contribuzione pubblica, sono emerse irregolarità e comportamenti illeciti e, in alcuni casi, vere e  proprie truffe di cui si è occupata e tutt’ora si occupa l’autorità giudiziaria. Questo, sia detto per inciso, è in larga  parte il prodotto della stretta collaborazione che il Dipartimento per l’editoria ed i Nuclei Speciali della Guardia  di Finanza. Nel nostro Paese all’attuale regime di contribuzione diretta che interessa, nel suo complesso, un numero comunque circoscritto di testate, sono destinate risorse finanziarie pubbliche pari a circa 95,7 milioni di euro cifra stanziata nel bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il solo anno 2013 e ulteriormente ridotto con la spending review. Tale importo è frutto dell’integrazione di 45 milioni di euro disposta dall’ultima legge di stabilità per il solo anno  2013. Mentre per il 2014 siamo a 58 milioni e mi auguro che la Camera provveda a integrare il fondo”.

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