La posizione dell’Antitrust in tema di contributi pubblici appare condivisibile in quanto pone il problema della necessità di rivedere l’intero sistema alla luce dell’evoluzione del mondo della comunicazione: la legge base di sistema è del 1981; allora non esisteva neppure la fotocomposizione e la televisione commerciale muoveva i primi passi. Si tratta di diverse ere geologiche. L’eterogeneità del sistema dei contributi pubblici è dovuto unicamente al succedersi di norme disomogenee nel corso degli ultimi dieci anni. Norme introdotte nelle finanziarie e nei decreti legge su cui è stata spesso chiesta la fiducia, sottraendo al Parlamento la funzione propria di garante del vero pluralismo. Che sottende la tutela del contenuti più che dei contenenti.
Il sottosegretario on. Ricardo Franco Levi dovrebbe presentare a giorni il testo del disegno di legge di riforma dell’editoria. Si tratta di una straordinaria opportunità per il Parlamento italiano di aprire un serio dibattito politico e culturale sulle misure di garanzia e di tutela dei pluralismi e delle diversità del Paese.
Ed in questa prospettiva l’indagine dell’Antitrust offrirà importanti spunti di riflessione.
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