Ma facciamo un salto indietro.
Venerdì 17 gennaio il comitato di redazione della Gazzetta dello Sport, con un comunicato sindacale ha annunciato che gli articoli pubblicati venerdì e sabato non sarebbero stati firmati in segno di disapprovazione nei confronti di un nuovo progetto messo a punto dal gruppo di via Rizzoli (editore della “Gazzetta”, ma anche del “Corriere della Sera” e di altre testate.
La pietra dello scandalo, se così vogliamo dire, porta il nome di “GazzaBet”, ovvero una vera e propria agenzia di scommesse sportive online interna al gruppo Rcs ma gestita da un operatore esterno, sfruttando il marchio e il nome della “Gazzetta”.
Una mossa che non è piaciuta ai giornalisti i quali contestano l’iniziativa da più punti di vista. Compresi quello deontologico, etico e giuridico
Ma vediamo cosa comporterebbe l’effettiva messa a punto del sistema di scommesse in rete.
Innanzitutto ricordiamo che tra gli azionisti del gruppo Rcs, ci sono anche diversi proprietari di importanti club della Serie A di calcio come l’Inter, la Juventus, la Fiorentina e il Torino.
Con l’apertura di un’agenzia di scommesse interna a Rcs, alcuni azionisti del gruppo si ritroverebbero di fatto proprietari allo stesso tempo di squadre di calcio, ma anche del più importante e diffuso quotidiano sportivo italiano. E c’è di peggio: l’agenzia di scommesse proporrebbe, infatti, puntate anche sulle partite di calcio delle loro stesse squadre! Altro che conflitto di interessi. Ora, anche per questo i giornalisti temono che tale condizione possa compromettere l’integrità e l’indipendenza del giornale. Valori che finora hanno fatto la differenza, soprattutto dal punto di vista degli inserzionisti pubblicitari che hanno sempre mostrato completa
fiducia nel quotidiano sportivo (tra i più letti in assoluto in Italia).Dunque a chi andrebbe a giovare quest’inversione di rotta verso il mercato delle puntate online
Secondo le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Rcs Mediagroup, Pietro Scott Jovane: “Gazzabet è un’opportunità per assecondare i desideri dei lettori, si possono verificare nuovi modelli di interazione con il pubblico se si hanno i migliori giornalisti del settore, avendo grande capacità di distinguere i ruoli”.
Tuttavia le parole di Jovane non convincono lo staff giornalistico che dice no ad un operazione che ritiene inaccettabile e lancia al proposito una petizione online: “GazzaBet? No, grazie. Scommettete su di noi”.
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