Categories: Editoria

Garante Infanzia chiede una stretta alle iscrizioni dei minori sui social

“I bambini con meno di 14 anni non devono iscriversi da soli ai social network. È urgente che sia data attuazione alle misure previste dalla direttiva europea sui servizi dei media audiovisivi. I gestori delle piattaforme devono essere costretti ad accertare seriamente l’età degli utenti: non basta un’autodichiarazione o un documento. Vanno attivati sistemi che la tecnologia consente già di utilizzare. Inoltre devono essere resi operativi meccanismi efficaci di blocco dei contenuti non appropriati”. Parole e musica di Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che ha chiesto sicurezza e fermezza sull’ingresso e l’utilizzo delle piattaforme social ai minori, alla luce soprattutto dei troppi casi di violenza, soprattutto autoinferta, che ha interessato dei ragazzini negli ultimi giorni.

Il garante ha spiegato che il web non va demonizzato: “Senza la rete i ragazzi di Fridays for future, ad esempio, non avrebbero potuto divenire un movimento globale. Allo stesso modo, in questi giorni di pandemia, internet ha consentito loro di tenersi in contatto con gli amici, i nonni o i genitori separati. La rete, inoltre, è un mezzo prezioso per esprimersi, informarsi, apprendere e giocare. È anche uno spazio che figli e genitori possono condividere: per questo è importante che madri e padri conoscano il mondo online e che non tengano in rete comportamenti che trasmettono ai ragazzi esempi negativi”.

Tuttavia per la Garante è fondamentale che i genitori vigilino:  “Non ci sono solo Tik Tok e altre app che attraggono i più piccoli, occorre anche prestare attenzione ai sistemi messaggistica, ai canali sui quali si veicolano le sfide estreme, ai giochi online che richiedono acquisti o possono avvicinare al gioco d’azzardo”. Alla base di tutto questo ci deve essere, da parte di adulti e minorenni, una maggiore consapevolezza anche delle insidie e dei rischi: “Le iniziative didattiche ed educative vanno rafforzate sin dalla scuola primaria. Occorre inoltre che sia attivata quanto prima la ‘Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale’, come previsto dalla legge 92 del 2019 che ha introdotto l’educazione digitale come branca dell’educazione civica. L’Autorità garante, che per legge è chiamata a farne parte, è disponibile a dare il proprio contributo”.

editoriatv

Recent Posts

Dall’Agcom solidarietà a La Stampa nel nome del pluralismo

L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…

4 ore ago

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…

4 ore ago

Per gli editori il paese di acquisto dei prodotti editoriali non è neutro ai fini Iva

Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…

17 ore ago

Nomine nel gruppo Cairo: Alberto Braggio nuovo ad di La7

Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…

1 giorno ago

Quando il pm non può frugare nel pc del cronista: la Cassazione difende le fonti dei giornalisti

In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…

2 giorni ago