Grande giorno domani per il Ministro Paolo Gentiloni. Mentre in Commissione Cultura della Camera farà il suo ingresso il Disegno di Legge per il riordino del sistema radiotelevisivo, presso la sede del Ministero sarà presentato il Bando di assegnazione di impianti-frequenze televisive. Si tratterà di un momento decisamente storico per il settore radiotelevisivo in quanto la procedura consentirà di fare ordine nella giungla delle frequenze e stabilire nuove norme, visto che fino a oggi lo spettro veniva occupato senza precise regole e sottoposto successivamente a sanatoria da parte dello Stato. All’asta andranno le frequenze che sono risultate disponibili dopo la certificazione internazionale avvenuta dall’ITU a Ginevra all’inizio dell’anno, e da altre risorse (impianti mai utilizzati che sono tornati di proprietà dello Stato dopo una recente sentenza della Cassazione). Ma l’enorme mole di lavoro è stata anche quella del database unico delle frequenze televisive nazionali, realizzato insieme all’AGCOM. Quest’ultimo di fondamentale importanza per rendere fruibile il Registro Nazionale delle Frequenze (RNF) e la tenuta del Registro nazionale degli Operatori di comunicazione (ROC). Tutto ciò rappresenta senza dubbio il primo passo verso un processo che riguarderà il passaggio al digitale terrestre. La gara infatti sarà aperta alle reti minori e in rispondenza a quanto richiesto dalla Commissione europea che impone agli stati membri l’assegnazione delle frequenze nel rispetto di criteri obiettivi, trasparenti, proporzionali e non discriminatori. Il prossimo passo sarà il Wi-Max e la banda larga. Gentiloni ha già ottenuto in Finanziaria i fondi necessari. La domanda sorge spontanea: Ma Gentiloni non poteva occuparsi anche delle piccole realtà locali a mezzo stampa?
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