FRANCIA: SOVVENZIONI STATALI ALLA STAMPA ONLINE. LE POLEMICHE

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Con l’approvazione del decreto francese dell’11 novembre scorso, per la prima volta, gli editori online avranno accesso ad aiuti statali, allo stesso modo di quanto avviene per i giornali cartacei. Eppure l’approvazione del decreto è stata accompagnata da numerose critiche, soprattutto da parte dei blogger indipendenti, perché la maggioranza dei 20 milioni stanziati dovrebbe andare ai siti della stampa tradizionale.

“Perché io non ricevo alcuna sovvenzione?”, si chiede provocatoriamente, Thierry Crouzet sul suo blog. “Perché noi altri blogger che scriviamo tutti i giorni e quindi facciamo parte della stampa online non prendiamo un soldo?” “Credete che noi – sottolinea – rispondiamo ai criteri con cui vengono scelti i destinatari delle sovvenzioni? Certamente no: il governo sovvenziona solo la stampa che può controllare, cioè quella che somiglia a un’azienda. Noi invece non perdiamo soldi e creiamo ricchezza”.

Narvic su novovision parla di “tradimento per un piatto di lenticchie”. “E’ la ricostruzione pura e semplice di un Muro di Berlino per l’informazione su internet, la bunkerizzazione del giornalismo professionale”, proclama. La questione delle sovvenzioni, secondo Narvic, “pone un grosso problema rispetto all’indipendenza di una stampa francese già ampiamente sovvenzionata dallo Stato, che nel caso della stampa online diventa ancora più opaca.
“Questa manna pubblica – continua Narvic – è assegnata a certe condizioni. E queste condizioni consistono per quanto riguarda i pure players a rientrare nei ranghi del buon vecchio giornalismo ‘all’antica’. E questo porta a negare proprio quello che c’era di originale in queste sperimentazioni online, quel rimescolamento delle frontiere tradizionali del mestiere di giornalista, quella ibridazione fra amatori e professionisti che è la vera caratteristica della Rete”.

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