Va inoltre evidenziato che nel 2013, l’importo totale dei contributi diretti alla stampa è pari a € 534.000.000. La Corte dei Conti, chiede di modificare l’aliquota iva dal2,1 % al 5,5%. Questa operazione porterebbe maggiori introiti per circa 200 milioni di euro da redistribuire per le testate che investono online.
L’analisi della Corte dei Conti prosegue citando i settori di sussidio alla stampa dove è necessario maggiormente tagliare i costi: Le tariffe agevolate e la distribuzione. L’obiettivo è favorire le vendite in edicola e accompagnare il processo di concorrenza nel settore trasporti.
Ma la cosa fa infuriare sia le Poste che gli editori, che vedono in questa riduzione delle agevolazioni uno strumento “punitivo” per la commercializzazione dei loro prodotti editoriali. Il presidente della Commissione Finanze del Senato, Philippe Marini, che ha commissionato il rapporto, è chiaramente determinato a risolvere la questione degli aiuti alla stampa nel dibattito sul disegno di legge finanziaria per il 2014.:”Il rapporto ci invita ad esaminare il livello di supporto che lo Stato può continuare a fornire ad un settore in declino, che sta lottando per riformare se stesso in un periodo di forte tensione sui nostri conti pubblici ” , ha ha detto Mercoledì durante la lettura in aula del testo.
Secondo la Corte, i risparmi generati dalle sue raccomandazioni potrebbero”ammontare a circa 150 milioni di euro rispetto alla previsione finanziaria (iniziale) per 2013 e di circa 135 milioni di euro rispetto alla previsione nel 2015, senza alcuna diminuzione relativa all’efficacia effettiva degli aiuti per la stampa del Paese”.
Nella seguente tabella la Corte dei Conti evidenzia un aumento, nell’arco degli ultimi 5 anni, dei contributi all’editoria pari al 5,5%. Nella relazione finale i contributi per la diffusione sono trattati in un paragrafo a parte ed ammontano a circa 716 milioni di euro.
Stop alle riviste televisive
La Corte dei Conti infine vuole eliminare tutti i contributi riguardanti le testate che editano riviste televisive. Il rapporto evidenzia che non possono essere definiti “prodotti editoriali” ma schede informative che possono essere divulgate attraverso il web o tramite abbonamenti*.
*Lo Stato Francese sostiene “attualmente” questo settore rimborsando il 40% di costi di spedizione e tra il 7 e il 10% del costo effettivo del prodotto.
Francia. Relazione della Corte dei Conti per la riforma dei contributi all’editoria
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