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FIOCCANO I NOMI PER LE NOMINE DEL CDA RAI. USIGRAI: “BASTA LOTTIZZAZIONI”

A maggio scade il Cda della Rai e c’è già gran fermento da parte di alcuni politici del Pdl, incaricati di sondare il terreno e di preparare una lista di giornalisti vicini al centro-destra pronti ad occupare le poltrone più importanti di viale Mazzini. Nel Pdl c’è da cancellare lo smacco subito dall’esecutivo Prodi che prese possesso di tutte le direzioni più prestigiose. Chi occuperà la poltrona più importante dell’informazione televisiva e chi sarà il direttore del Tg1, il telegiornale più prestigioso? E mentre fioccano i nomi dei possibili candidati l’Usigrai chiede, nei primi 100 giorni del nuovo Parlamento, una “riforma della Rai, che allontani l’azienda dalla politica”.
Il sindacato dei giornalisti Rai afferma che: “Senza indipendenza, nel mercato interpiattaforma, la Rai è a rischio di crisi nel medio termine”. È indispensabile una riforma del meccanismo delle nomine. “Appena ci saranno gli interlocutori istituzionali, chiederemo loro un incontro”, si legge nella nota dell’Usigrai, “come facemmo nella precedente legislatura coi presidenti di Camera e Senato, nonché col ministro delle Comunicazioni. Se non si vuole che la Rai sia il caso Alitalia del futuro, la questione va messa subito al centro dell’agenda politica. È questa la sola unica interlocuzione che i giornalisti Rai vogliono con i partiti”. L’esecutivo odierno ha fissato il prossimo 22 maggio l’appuntamento coi Cdr per l’indizione ufficiale del congresso, sulla base del lavoro della commissione a suo tempo nominata per redigere la proposta di nuovo Statuto.
Fabiana Cammarano

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