Il primo pretendente, la Thomson Reuters, punterebbe sull’acquisizione per completare l’offerta e presentare al mercato un gruppo integrato in grado di estendere la già vasta gamma di news presenti. L’unico problema, per ora, sembrerebbe quello legato alla liquidità: il gruppo ha registrato una flessione del fatturato prossima al 3% (a/a) e questo potrebbe raffreddare le iniziative volte alla conquista del FT.
L’outsider, che sostanzialmente ha più di una chance, è il colosso fondato dal sindaco di New York Michael Bloomberg. Vero e proprio gigante nel mondo dell’informazione finanziaria, Bloomberg LP punterebbe forte sul Financial Times per costruire un solido ponte dagli States verso l’Europa. L’acquisizione del FT, poi, garantirebbe l’accesso al 50% del settimanale The Economist, sempre apprezzato da Michael Bloomberg. L’attuale configurazione, infatti, vede il Financial Times in possesso della metà del settimanale di economia che mantiene, nostante tutto, l’indipendenza della linea editoriale.
A conti fatti il Financial Times assicura una struttura ben avviata nel mondo dell’editoria “elettronica”: in estate gli utenti a pagamento della versione digitale hanno superato, per la prima volta, quelli del giornale in edizione cartacea. Il bacino di abbonati sfiora le 600 mila unità.
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