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Figec: “Rincari spaventosi, ma la politica tace sui giornali”

I giornali potrebbero arrivare a costare fino a cinque euro? L’allarme lo ha lanciato la Figec che in una nota firmata da Pierluigi Roesler Franz, spiega i limiti e l’orizzonte, nerissimo, che sembra stagliarsi nei prossimi tempi per l’editoria nazionale. E, ovviamente, mentre tutto rincara e il mondo gira vorticosamente, la politica preferisce fare altro, litigare via social e tv su temi di sicuro meno pregnanti dell’inflazione che rischia, già tra qualche settimana, di fare piazza pulita di posti di lavoro, imprese e di complicare, ancora di più, la vita delle famiglie italiane.

Secondo Figec: “Vi sarebbero editori che per effetto degli aumenti stratosferici del prezzo del gas, dei carburanti e della carta, sarebbero già disposti addirittura a pubblicare solo testate online, e a non stampare più copie cartacee da vendere in edicola o da distribuire in abbonamento perché il prezzo di un quotidiano potrebbe arrivare addirittura 5 euro a copia, cioè ad un livello assolutamente improponibile per i lettori”. Quindi l’accusa: “È un tema delicatissimo che, a meno di un mese dalle prossime elezioni politiche, non è stato stranamente ancora affrontato dalle forze politiche e che, per la sua enorme importanza, dovrebbe essere, invece, al centro dell’attenzione proprio per fornire ai cittadini una informazione compiuta e corretta come prevede l’articolo 21 della Costituzione”.

La Figec, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, nuovo sindacato dei giornalisti aderente alla Cisal, si appella “quindi alle pubbliche istituzioni affinché la delicatissima questione abbia l’attenzione che merita anche nei dibattiti televisivi con le forze politiche. La gravissima crisi energetica, attualmente in atto a livello mondiale, potrebbe avere effetti devastanti anche nel mondo dell’editoria con possibili pesantissime conseguenze sul mondo dell’informazione in Italia.  Vi sarebbero, infatti, editori presenti”.

Luca Esposito

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