Fieg: “Il settore editoria perde 400 milioni nel primo semestre 2020”

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“Nel primo semestre dell’anno si stima che le imprese editrici subiranno una perdita di ricavi di 403 milioni euro per il crollo degli investimenti pubblicitari e per la contrazione dei ricavi da vendita”. Lo ha affermato in una nota il presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti. Il dato è drammatico e, perciò, gli editori chiedono alle istituzioni di far presto per salvare l’intero comparto dell’editoria.
Nel comunicato, Riffeser Monti ha spiegato: “Convinto apprezzamento al Governo, al Parlamento e alle forze politiche per l’attenzione dedicata al settore ed alle misure introdotte per la gestione della crisi, sia con la Legge di Bilancio, sia quelle introdotte con le recenti misure urgenti, le aziende dovranno ora sostenere un importante impegno sia per la riorganizzazione delle attività, sia per fare fronte alla necessaria liquidità: si stima siano necessari nei prossimi anni 119 milioni di euro per favorire l’uscita di circa 1.400 persone con il prepensionamento. Oneri straordinari da gestire con gli effetti della pandemia, che ha ulteriormente drasticamente ridotto i ricavi e la liquidità delle imprese. Occorrono interventi urgenti anche sulla liquidità delle imprese”.

Riffeser ha poi rilevato che “gli interventi varati consentono di attenuare i pesanti effetti della crisi in atto: tuttavia sono necessarie ulteriori misure per evitare la chiusura di molte imprese e il rischio concreto di una desertificazione del panorama dell’informazione giornalistica”. Sei i punti individuati dalla Fieg per contrastare la crisi: “Favorire la remunerazione del prodotto sul web (rapida attuazione della direttiva sul diritto d’autore ed obbligo di negoziazione per le piattaforme digitali; contrasto alla pirateria; riequilibrio del mercato pubblicitario); potenziamento del credito investimenti pubblicitari, con aumento delle risorse;  contributo a fondo perduto in cambio di un impegno nell’offerta di spazi per il rilancio del Sistema Italia (alle imprese per la pubblicità e alle istituzioni per la comunicazione ai cittadini); fiscalizzazione dei contributi previdenziali del costo del lavoro giornalistico fino al 31 dicembre 2020; reintroduzione dell’obbligo di pubblicazione degli avvisi d’asta sui quotidiani; sostegno alla rete di vendita con buoni fiscali per la fedeltà all’acquisto di giornali in edicola”.

 

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