Calcio e Covid. Le direttive della Serie A: mixed zone chiusa e niente interviste (solo per tv esclusiviste)

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Calcio e diritti tv, un business milionario

Niente più interviste (concesse solo ai network titolari dei diritti), mix-zone chiusa. Ingressi separati e fino a 50 giornalisti sempreché gli stadi e le società siano attrezzate a ospitare queste persone riuscendo a garantire il distanziamento sociale di almeno due metri tra una postazione e l’altra.

La Serie A ha emesso una circolare che spiega, per filo e per segno, come si svolgeranno le partite dei giornalisti nell’ultimo e forsennato scorcio di un campionato che, se tutto andrà bene, finirà il 2 agosto prossimo, riempiendo di calcio tutta l’estate.

Verrà completamente stravolto il “rito” del post-partita. Nel documento, infatti, si legge: “Non verranno effettuate interviste ai tesserati all’arrivo pullman e non si terranno la conferenza stampa post partita e le interviste nella mixed zone”. E ancora: “Non verranno effettuate le interviste mini-flash e super-flash sul terreno di gioco né le riprese negli spogliatoi pre e post riscaldamento”. E infine l’ultima raccomandazione: “Per evitare la permanenza a lungo in luoghi chiusi di un elevato numero di persone sarebbe opportuno che i giornalisti lavorassero, al termine della gara, dalle postazioni in tribuna stampa”.

Cambierà moltissimo anche per i fotografi e gli operatori. Solo i fotografi ufficiali dei club potranno accedere a bordo campo, per gli altri – invece – scatteranno turnazioni: o saranno in sala stampa oppure, laddove fosse impossibile garantire un buon lavoro a questi, saranno collocati in altro settore dello stadio.

Gli operatori televisivi e i giornalisti dei network titolari dei diritti potranno continuare a svolgere le attività per le quali hanno acquisito i diritti ma dovranno utilizzare auricolari monouso mentre, per le interviste, potranno utilizzare solo microfoni direzionali.

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