Fdi contro i dem: “Sull’editoria hanno già fallito”

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Fdi contro Pd, Fratelli d’Italia non ci sta e Federico Mollicone sbugiarda l’ex sottosegretario all’editoria Andrea Martella: “Solo Fdi ha delle proposte concrete per l’editoria”. Si rinnova lo scontro tra i partiti che era già andato in scena durante la fase del governo Conte bis, quando Martella ricopriva l’incarico non senza polemiche proprio da parte degli esponenti del partito guidato da Giorgia Meloni. Scontri che ora, nell’ultima fase della campagna elettorale, sono destinati a rinnovarsi.

In una nota, infatti, Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d’Italia, ha scritto. “Da Martella leggiamo che solo il Pd si occupa nel proprio programma di editoria. Vogliamo specificare che, come indicato da fonte autorevole come Prima Comunicazione, L`unico partito che si distingue per una particolare attenzione verso l` editoria giornalistica e la trasformazione digitale è Fratelli d`Italia, che annuncia un potenziamento delle risorse esistente attraverso una revisione del Pnrr, anche in relazione alle ripercussioni nel settore del caro energia”.

Ma non è finita qui. Perché l’esponente del centrodestra bastona Martella sul suo stesso operato al governo: “Negli anni di sua permanenza al governo la riforma del settore non è stata compiuta, ancora non conosciamo i dati delle risorse Covid e, ai più, è rimasto solo il ricordo dell`istituzione della commissione governativa sulle fake news composta da esperti decisi intuitu personae, la riedizione piddina del Miniver orwelliano. Bisogna migliorare la dotazione economica per l`editoria”.

Per Mollicone, dunque, occorre lavorare e fare presto. “Il settore editoriale vive una crisi strutturale, generata da profonde trasformazioni tecnologiche e di mercato, di cui la transizione digitale è l`aspetto più evidente. La tutela di questo settore è fondamentale per le ricadute economiche e sociali, ma anche perché rappresenta il cardine del pluralismo democratico nel mondo della comunicazione”. Quindi ha concluso il suo intervento e ha affermato: “Per questo proponiamo nel programma una revisione del Pnrr per includere negli aiuti anche il settore editoriale, a fronte del caro energia e del caro materiali”.

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