Equo compenso Siae. Il resoconto del convegno di “scelta civica”

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siae“Alcuni settori della Siae sono molto performanti, altri sono decisamente deficitari, digitale e new media per esempio”. Lo ha detto il musicista Pivio (Roberto Pischiutta) durante il convegno a porte chiuse organizzato da Andrea Romano questa mattina a Roma per discutere con alcuni addetti ai lavori della proposta di legge presentata dal gruppo parlamentare di Scelta Civica e sottoscritta da circa quaranta parlamentari di altri gruppi, che intende modificare il titolo V della legge 633 del 22 aprile 1941, riconoscendo agli autori la possibilità di associarsi con la creazione di collecting societies. “Il pericolo di una possibile liberalizzazione del diritto d’autore sul mercato italiano, però – ha detto Pivio – è legato da un lato agli appetiti che tale possibilità scatenerebbe sulle major, dall’altro alla immediata necessità di una condivisione trasparente dei dati sensibili”. All’incontro insieme con Pivio hanno partecipato, fra gli altri, Andrea Miccichè (Nuovo Imaie), Gianluigi Chiodaroli (Itisright), Marco Polillo (Associazione Italiana Editori), Isabella Splendore (Fieg), Genevieve Rabe (Fintage), Martha Capello (Associazione giovani produttori indipendenti), Giovanni Altieri (Mediaset), Maurizio Iorio (Andec / Confcommercio), Carlo Testini (Arci), Nicola Lusuardi (100 autori), Francesca Medolago (Anica). C’erano anche alcuni avvocati ed esperti del settore. “Siamo a favore del superamento del monopolio di legge. Dobbiamo però stare attenti a non scatenare conflitti di interesse. Sarebbe paradossale che la raccolta dei diritti venisse fatta direttamente dalle major o dai broadcaster. L’unico titolare del diritto deve rimanere l’autore. Non si può derogare al principio”, ha detto Lusuardi. “Grande rispetto per l’istituzione e si deve anche considerare che la Siae del 1941 è molto diversa dalla Siae di questi ultimi anni. Il processo di autoriforma dell’istituzione è già partito. Dobbiamo tenerne conto”, ha detto Medolago dell’Anica. Secondo Martha Capello, però, “si deve ragionare anche delle esigenze delle produzioni internazionali e si deve perfezionare il sistema di certificazione per tutelare tutti coloro che, grazie al tax credit, sono interessati ad investire nel cinema”. Il problema, secondo Polillo, “è che la musica rappresenta l’80% degli interessi e delle attività della Siae. C’è un problema di governance. Gli altri settori, editoria di libri in testa, sono sotto rappresentati”. “I giovani non si iscrivono più alla Siae – ha detto Testini dell’Arci -. Non si sentono tutelati. La Siae, veramente, avrebbe bisogno di prendere in considerazione l’ipotesi di redigere anche un bilancio sociale”. Tutti i partecipanti all’incontro hanno dato la loro disponibilità a partecipare alle audizioni che saranno tenute alla Camera durante l’iter parlamentare della proposta di legge. I loro interventi saranno sbobinati e trascritti per costituire la base documentale dell’incontro pubblico con la Siae che il gruppo Scelta Civica ha intenzione di organizzare nelle prossime settimane.

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