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EDITORIA IN CRISI IN ATTESA DI CONOSCERE IL DESTINO DEI CONTRIBUTI PUBBLICI. IL RIFORMISTA RESISTE E PRENDE TEMPO

Si è svolta oggi l’assemblea dei soci della cooperativa de Il Riformista. All’ordine del giorno la liquidazione del quotidiano e lo scioglimento della cooperativa stessa. Sembra, però, che il triste epilogo debba aspettare. I soci prendono tempo. «E’ stato preso qualche giorno in più – hanno scritto in una nota De Angelis e Tristano – per consentire manifestazioni di interesse verso la testata. E auspichiamo che fino all’ultimo minuto utile si faccia ogni tentativo per arrivare a soluzioni positive. Per questo confidiamo che ci sia spirito costruttivo nel cercare eventuali soci senza preclusioni e che venga esposta con chiarezza la pesante situazione economica in cui versa il giornale, su cui abbiamo sollevato interrogativi che attendono ancora risposta. E’ altresì evidente che aver solo guadagnato qualche giorno non rappresenta una risposta soddisfacente, a fronte delle questioni drammatiche che abbiamo esposto. La nostra proposta, ripetuta nei giorni scorsi purtroppo invano, resta immutata: si riapra il tavolo di confronto col cdr, che ha sottoscritto lo stato di crisi tre mesi fa, nella ricerca di soluzioni; si aspetti per ogni valutazione sul destino del Riformista la cifra del finanziamento pubblico da palazzo Chigi; e si provi davvero a salvare il giornale».
«In questo quadro che resta comunque drammatico – ha concluso il cdr – rinnoviamo oggi a nome di tutta la redazione l’appello lanciato da giorni alle forze politiche, alle istituzioni, all’opinione pubblica: aiutateci a non far spegnere la nostra voce. Alla compagine editoriale chiediamo, ancora una volta, di togliere ogni scadenza temporale sul nostro destino per favorire serenità nel tentativo di salvataggio. Perché un giornale, se lo si vuole salvare, si salva con la convinzione e non con qualche giorno di temporeggiamento».

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