Grande affluenza di giornalai di tutto il Piemonte alle 14,30 davanti al Palazzo della Rai in via Verdi per manifestare contro condizioni «insostenibili» di lavoro e confermare lo sciopero indetto per il 24, 25 e 26 febbraio, proprio nei giorni delle elezioni, in cui i quotidiani ottengono un’impennata nelle vendite. E invece queste elezioni potrebbero essere storiche anche perché a raccontarle potrebbero esserci solo la rete, la radio e la tv.
Sotto accusa – secondo i promotori della manifestazione – la concorrenza degli abbonamenti postali, il troppo risicato margine di guadagno per gli abbonamenti in edicola e per la vendita dei prodotti editoriali, nonché le ipotizzate riforme legislative che priverebbero gli esercenti della liquidità necessaria alla gestione dell’attività. «La riforma dell’editoria è ferma da anni e nessuno ci convoca per istituire un tavolo» afferma Massimo Dinato, segretario provinciale del Sinagi-Cgil, che si chiede «perché tutti possono vendere i giornali e noi non abbiamo la possibilità di smerciare gratta e vinci e lotterie?». Sull’argomento verrà discusso oggi in Consiglio comunale un ordine del giorno di sostegno alla categoria del democratico Luca Cassiani, che afferma: «In un epoca storica in cui internet non è ancora diffuso capillarmente nella nostra società, soprattutto tra le fasce d’età più alte, è importante permettere alle edicole di non chiudere». Come? «Innanzitutto garantendo liberalizzazioni più eque». (fonte : Lo Spiffero)
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