DUBBI SULLA TARANTOLA. IL PDL: LA SUA NOMINA E’ OLTRE LA LEGGE

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Il Pd: «Si provveda subito a risanare l’azienda». Il Pdl frena: «Troppi i poteri al presidente e al dg. La Rai è del Parlamento». Si ripresenta l’ombra del commissariamento. Spunta l’ipotesi Rositani presidente.
La Tarantola, designata presidente Rai dal premier, per insediarsi ha bisogno del parere favorevole dei due terzi della Vigilanza. E non è detto che lo ottenga. Dunque il servizio pubblico rimane ancora nel limbo. In effetti sia la Tarantola che il dg, sempre designato da Monti, hanno già iniziato a lavorare, a visionare i conti e a prendere “ le misure”. Ma non sono ancora effettivi, anche se il tempo per temporeggiare non c’è.
La Rai ha bisogno di una ristrutturazione urgente. La pubblicità cala in continuazione, nonostante la boccata d’ossigeno degli europei di calcio. I dati semestrali della Sipra sono preoccupanti. Già sono andati in fumo circa 50 milioni nel primo trimestre. Ora si parla di un altro buco da 40. Insomma la situazione è grave.
«Dopo l’elezione del cda della Rai, ora è urgente la convocazione della commissione di Vigilanza per votare subito il presidente, in modo da affidare deleghe e poteri adeguati ad affrontare la gravità della situazione», ha dichiarato il Pd.
In effetti non è la convocazione della Vigilanza, in sé per sé, il problema, ma l’atteggiamento del Pdl nei confronti dei nuovo poteri attribuiti a presidente e dg. Ricordiamo che Monti, pur non avendo toccato la Gasparri, ha proposto di fatto un cambio dello Statuto Rai per dare maggiori poteri alla Tarantola e a Gubitosi. Infatti una dei problemi della Rai era, ed è ancora, l’immobilismo decisionale, “condito” con veti trasversali e ostruzionismo.
Ma il Pdl non ci sta. In questo modo la sua maggioranza in cda, “faticosamente” conquistata dopo 4 elezioni, varrebbe ben poco. Verro, Rositani, Pilati e Todini avrebbero poco peso per decidere i direttori di rete e dei tg.
Ecco che lo scontro non si placa. Sul fronte democratico si rilancia l’ipotesi commissariamento, nel caso «vi siano ulteriori resistenze a completare l’iter di nomina dei vertici aziendali». Infatti il partito di Bersani caldeggia una riforma della legge Gasparri. Dunque prima il cda inizierà i lavori e meglio è.
Ma da via dell’Umiltà un ennesimo muro con le solite argomentazioni: la Rai è competenza del Parlamento e dunque dei consiglieri legittimati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza. «Ho un grande rispetto e stima nei confronti di Tarantola e Gubitosi ma resta il problema del rispetto delle procedure e della legge», ha dichiarato qualche giorno fa Paolo Romani, l’ex ministro, ora “factotum” del Pdl nel settore tv. Per Romani il governo, “imponendo” di fatto la Tarantola e Gubitosi e affidando loro delle super-deleghe, avrebbe agito «al di fuori della legge». Inoltre l’ex ministro si «dispiace poi che una richiesta da parte nostra di rispettare la norma e le procedure conseguenti venga interpretata come un no alla nuova governance del servizio pubblico radiotelevisivo».
Da buon centrista, Rodolfo De Laurentiis, riconfermato dall’Udc, prova a mediare: «Non facciamo guerre. Troveremo una soluzione». A proposito di soluzione, se la Tarantola non riuscisse ad insediarsi, la nomina di presidente protempore toccherebbe al consigliere più anziano, ovvero a Gugliemo Rositani, il settantaquattrenne esponente del centrodestra. Lo stesso Rositani che, nel 2009 fu criticato, da L’Espresso, per un uso spregiudicato dell’auto aziendale. Lo stesso Rositani che, nel 2011, secondo un’inchiesta di La Repubblica, avrebbe speso 3879 euro in pranzi, gioielli biancheria e profumi con la carta di credito aziendale. Lo stesso Rositani che sarebbe anche docente di scuola media superiore, sindaco di Varapodio (dove è nato), consigliere della società Stretto di Messina Spa, organizzatore della sagra del peperoncino. Ora il consigliere “Roulette”, così soprannominato da Il Fatto quotidiano per i suoi numerosi incarichi, potrebbe diventare anche presidente Rai. Il Pdl probabilmente accetterebbe di buon grado. Tuttavia non mancano pidiellini dissidenti, come lo era stato Paolo Amato, poi sostituito da Pasquale Viespoli. «Tarantola rappresenta l’ultima spiaggia per evitare il commissariamento. La sosterrò», ha dichiarato Raffaelle Lauro, componente Pdl in Vigilanza. Farà la “fine” di Amato?
Dunque la battaglia per la Rai continua. E in ogni caso continuerà anche dopo le “forche gaudine” della Vigilanza. Infatti di sarà sempre da confermare Luigi Gubitosi. Il dg desiganto da Monti, per diventare effettivo, ha bisogno della fiducia del nuovo cda che, ricordiamo, ha una netta maggioranza di centrodestra.

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