DL SEMPLIFICAZIONI/ CON EMENDAMENTO LEGA SU TLC L’ITALIA RISCHIA PROCEDURA INFLAZIONE UE

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Prosegue l’esame in Aula alla Camera del ddl di conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo. (C. 4940-A). Durante l’esame in commissione è stato accolto un emendamento della Lega che si propone di rompere il monopolio di Telecom su rete e tariffe. Come ha spiegato Giovanni Fava, uno dei firmatari, la proposta riguarda l’accesso all’ingrosso alla rete fissa di telecomunicazioni e prevede che «al fine di garantire la massima concorrenzialità nel mercato delle telecomunicazioni i servizi di accesso all’ingrosso di rete fissa devono essere offerti agli operatori concorrenti in maniera disaggregata in modo che gli stessi operatori non debbano pagare per servizi non richiesti e si possa creare un regime concorrenziale anche per i servizi accessori». «In particolare il prezzo del servizio di accesso all’ingrosso di rete fissa deve indicare separatamente il costo della prestazione dell’affitto della linea e il costo delle attività accessorie, quali il servizio di attivazione della linea stessa e il servizio di manutenzione correttiva». Gli operatori devono inoltre poter comprare i servizi accessori da altre aziende.
L’emendamento, però, non ha riscontrato consensi ovunque. L’Associazione europea degli operatori di telecomunicazioni (ETNO) ha inviato oggi una denuncia al Commissario europeo Neelie Kroes (foto), evidenziando l’incompatibilità della misura con le norme comunitarie che regolano il settore delle comunicazioni elettroniche. La norma mette a rischio l’indipendenza dell’Autorità nazionale di regolazione (Agcom), poiché non rispetta le competenze ad essa assegnate dalla normativa europea in materia di imposizione di obblighi sui servizi regolati di accesso alla rete. «La nuova misura – si legge nella lettera dell’Etno – minaccia seriamente l’implementazione del quadro normativo europeo poiché modifica la definizione di unbundling contenuta nelle direttive».
L’esecutivo comunitario, che sta valutando i profili di incompatibilità denunciati da ETNO, potrebbe aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
2-bis. Al fine di favorire le azioni di cui al comma 1 ed al fine di garantire la massima concorrenzialità nel mercato delle telecomunicazioni, in linea con quanto previsto dall’articolo 34, comma 1 lettera g) del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 211, i servizi di accesso all’ingrosso di rete fissa devono essere offerti agli operatori concorrenti in maniera disaggregata in modo che gli Stessi operatori non debbano pagare per servizi non richiesti e si possa creare un regime concorrenziale anche per i servizi accessori. In particolare, il prezzo del servizio di accesso all’ingrosso di rete fissa deve indicare separatamente il costo della prestazione dell’affitto della linea ed il costo delle attività accessorie quali il servizio di attivazione della linea stessa ed il servizio di manutenzione correttiva. Con riferimento alle attività accessorie, deve essere garantito agli operatori richiedenti anche di poter acquisire tali servizi da imprese terze di comprovata esperienza che operano sotto la vigilanza dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in un regime di concorrenza.
47. 016. Fava, Caparini, Torazzi, Vanalli, Bragantini.

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