Il disegno di legge di conversione in legge sui contributi all’editoria (decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63), approvato la settimana scorsa dal Senato in prima lettura, ha iniziato ieri l’iter in Commissione Cultura della Camera (AC. 5322).
Le sedute in Commissione continueranno anche oggi e domani. Il provvedimento scade il 20 luglio prossimo.
Per Pierfelice Zazzera deputato Idv e vice presidente della commissione Cultura, si tratta di «un’occasione persa perché resta aperto il rubinetto dei soldi pubblici a radio e giornali di partito. Mentre non vengono sostenute le imprese editrici libere e indipendenti». «Il provvedimento- aggiunge Zazzera – non risolve peraltro il profondo conflitto d’interessi tra chi allo stesso tempo è proprietario di testate radiotelevisive e di giornali, monopolizzando il mercato pubblicitario e inquinando il sistema democratico del paese. Senza risolvere questo conflitto, l’editoria non sarà mai rilanciata nel nostro paese e soprattutto non ci sarà una stampa indipendente. Il provvedimento arriva in Commissione blindato soffocando ogni possibilità di miglioramento e di dibattito parlamentare. Inoltre resta escluso dal decreto editoria il sistema radiotelevisivo locale vero motore per l’economia e la libertà di informazione, che oggi vive una profonda crisi economica con aziende costrette a licenziare e a chiudere». L’Italia dei valori, conclude Zazzera, «vorrebbe poter discutere nel merito e sostenere anche i punti condivisibili, ma di fatto non ci viene permesso perché ancora una volta si discute a tempi ristretti e con provvedimenti già cotti».
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