La vicenda sui diritti calcistici che vede protagonisti una piccola emittente satellitare toscana ‘Contro Tv’ e Sky Italia sta per essere risolta definitivamente, tuttavia molti sono ancora gli interrogativi che restano da chiarire.
Il caso ha avuto inizio quando Conto Tv, amministrata da Marco Crispino, ha avviato, avanti il Tribunale civile di Milano, un procedimento chiedendo la sospensione del contratto che assegna a Sky la messa in onda delle partite per i prossimi due campionati di serie A, al fine di garantire una maggiore concorrenza sulla piattaforma satellitare.
Il 2 ottobre 2008, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato l’istruttoria 82_CE per abuso di posizione dominante che si è conclusa (provvedimento n. 20737) ritenendo il comportamento della tv di Murdoch, “lecito, legittimo e corretto”, non riscontrando nessuna violazione in fatto di concorrenza.
Nonostante ciò il Tar del Lazio ha annullato la delibera dell’Autorità di accettazione degli impegni della Lega Calcio perché vi ha riscontrato alcuni vizi. Il primo, di procedura, riguarda la consultazione sugli impegni: secondo il Tar, dopo il miglioramento degli impegni da parte della Lega, a seguito del market test, sarebbe stata necessaria una nuova verifica degli impegni stessi da parte di tutti gli interessati. Il secondo rilievo attiene al merito della valutazione degli impegni accettati e resi vincolanti dall’Autorità, ritenuti dal Tar insufficienti a superare l’originaria contestazione contenuta nel provvedimento di avvio dell’istruttoria. A parere del Collegio dell’Antitrust il Tar è entrato nel merito di una valutazione prettamente economica sul valore dei diritti offerti, prescindendo dichiaratamente dalla corretta definizione del mercato rilevante. Per questo l’Autorità ha impugnato la sentenza ricorrendo al Consiglio di Stato.
Mentre si attende la decisione del giudice, numerosi sono gli interrogativi che si pongono gli addetti ai lavori. “Ci stiamo ancora chiedendo che cosa voglia Conto Tv e per che cosa si batta”, ha ribadito nel corso dell’ultima udienza, Ferdinando Emanuele – uno dei legali di Sky – visto che, fino ad ora, l’emittente toscana non ha presentato alcuna offerta sui diritti calcistici. E perché poi “chiede maggiore concorrenza sul digitale satellitare e nello stesso tempo si oppone allo stop dei contratti del digitale terrestre? Se questi ultimi restassero in vita sarebbe la morte anche per Conto Tv che opera sul satellitare”.
Intanto, se la decisione del Consiglio di Stato dovesse optare per la sospensione del contratto tra Lega e Sky, si andrebbe incontro a una situazione di totale incertezza per i club che, dati i tempi della giustizia civile (incompatibili con quelli del calcio), non saprebbero come pianificare le loro prossime due stagioni. È stato stimato che il danno per i club sarebbe abnorme: perderebbero in totale 1 miliardo e mezzo di euro in diritti tv.
F.C.
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