Roma Tiziana Ferrario, volto «storico» del
Tg1, è da ieri ufficialmente iscritta al club
dei reintegrati Rai. Secondo la sezione Lavoro del
Tribunale di Roma, gli elementi indiziari fanno ritenere che «lo spostamento
della lavoratrice sia da addebitare
a una volontà ritorsiva posta in essere al
fine di sanzionare il dissenso manifestato
nei confronti della linea editoriale» del direttore
Augusto Minzolini.
La vicenda è un’ulteriore riprova dei fatto
che in Rai le decisioni editoriali contano
poco o nulla: se si è scontenti di una
rimozione o della destinazione ad altro
servizio, si va dal magistrato, che è il vero
direttore, e si ottiene soddisfazione. La
Rai, ha detto il capogruppo Pdl alla Camera
Fabrizio Cicchitto, «è un’azienda commissariata
dalla magistratura che decide
a suo arbitrio gli organigrammi interni».
Ferrario, indifferente in questi mesi alla
proposta di una corrispondenza estera,
potrà quindi riavere la «sua» conduzione.
«E’ il più bel regalo che potessi
ricevere per la festa dell’8 marzo, dopo
mesi di dolorosa solitudine e umiliazione
come donna», ha commentato la Ferrario, sottolineando
di voler «condividere la vittoria
con i colleghi che sono stati messi da parte».
Il direttore del Tg1 Minzolini ha tenuto
il punto: «Ferrario sarà anche in festa,
ma saranno in lutto le giovani potenziali
conduttrici cui ha impedito di avere una
carriera restando incollata a quella poltrona
per 28 anni».
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