Dopo le dimissioni di Malinconico, la diminuzione del fondo e la ciusura di alcune testate storiche (vedi Liberazione). Il governo ha detto chiaramente che non intende agire con urgenza alla nomina del nuovo sottosegretario con delega all’editoria. In realtà, secondo alcune fonti da Montecitorio, il valzer dei nomi “papabili” si è ristretto a due contendenti: Francesco Saverio Vetere, Presidente dell’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) e Paolo Peluffo, già capo dipartimento dal 2006 al 2008 e attuale sottosegretario alla comunicazione. Recentemente era circolato anche il nome del commissario Agcom Sebastiano Sortino, eletto alla Camera in quota Pd, ma secondo quanto riferiscono fonti di Montecitorio, una sua eventuale nomina avrebbe potuto trovare l’opposizione del centrodestra. A questo punto non ci resta che augurarci che la nomina avvenga nel più breve tempo possibile. Liberazione ha già chiuso. Presto decine di cooperative giornalistiche faranno lo stesso. Urge un interlocutore del Governo che sappia far ripartire la “macchina” e che riapra i confronti con le aziende in crisi.
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