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DIGITALE TERRESTRE: TV LOCALI A RISCHIO ESTINZIONE? (ITALIA OGGI)

Certo, è ancora presto per fare previsioni, il pubblico si deve abituare alla nuova tecnologia ma i primi dati Auditel sulle tv locali del Piemonte dopo il passaggio in ottobre sono drammatici. C’è stato un tracollo di ascolti: l’offerta di canali si è moltiplicata, e sarà difficile tornare ai fatturati degli anni scorsi.
Telecupole ha perso il 39,7% di ascolti rispetto all’ottobre 2008, Quarta rete il 35,6%, Rete 7 il 53,1%. Un panorama simile a quanto accaduto in Sardegna, regione che dall’ottobre 2008 è completamente in digitale terrestre. Lì Videolina si è attestata a un -20% medio annuo, con un picco negativo proprio nell’ottobre 2009, quando il calo (a quota 347 mila contatti netti), rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è stato del 25%. E le cose sono andate anche peggio per le altre reti isolane.
«Il momento è delicato, e ce lo aspettavamo», spiega Filippo Rebecchini, presidente di Frt, «anche se è ancora presto. Ci sarà un effetto rimbalzo, gli spettatori, dopo il primo choc,a cercare le migliori emittenti locali. Certo, prevedo grossi problemi per le più piccole, quella è veramente una categoria a rischio».
Più ottimista Giorgio Galante, editore e consigliere della syndication 7 Gold, con delega sul palinsesto: «grazie al digitale terrestre ci sarà una offerta più ricca, ma spesso inutile. Tanti canali con pochi contenuti. Allora credo che gli ascolti si concentreranno dove troveranno qualità». Inoltre, conclude Galante, «si apre anche un nuovo business: con i multiplex abbiamo spazio per fare trasporto conto terzi. Mediaset, Rai, Telecom Italia Media sono già abbastanza pieni. Noi, come altri editori tipo Odeon, potremo, quindi, usare i canali liberi del multiplex per affittarli ad altri editori, allargando le attività e aumentando il fatturato».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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