La detrazione fiscale sui libri di testo? “Un dovere per lo Stato”. Parola di Paolo Ambrosini, presidente Ali Confcommercio, che è intervenuto sul dibattito legato alla manovra. E lo ha fatto insistendo su uno dei temi più cari agli editori e ai librai italiani. E cioè la detrazione fiscale sui libri di testo. Fatto su cui Ambrosini incalza governo e forze politiche in Parlamento. Asserendo di aspettarsi che qualcosa cambi in manovra quando il testo sarà licenziato in maniera definitiva.
Le parole di Paolo Ambrosini sono chiare: “La detrazione fiscale dei libri di testo è dovere al quale ancora lo stato non ha adempiuto, dato che i libri sono strumenti obbligatori per la formazione. Ci auguriamo – ha affermato il presidente Ali-Confcommercio – che in finanziaria venga inserita per tutti coloro che non beneficiano di altri strumenti di sostegno così come aveva annunciato qualche settimana fa il ministro Valditara”. Quindi Ambrosini ha continuato: “Le risorse necessarie non sono molte (60 milioni) e i benefici andranno alle famiglie che potranno affrontare con maggiore serenità un impegno che da sempre ricade solo sulle loro spalle e questo malgrado formazione e istruzione siano un vantaggio per il paese tutto”.
La questione rimane importante. Perché gli impegni politici c’erano e ci sono. La soluzione serviva pure a trovare ristoro alle tasche delle famiglie italiane alle prese con gli aumenti dell’editoria scolastica e coi costi in crescita su una spesa obbligata per mandare i figli a scuola e garantire un’istruzione loro.
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