DELIBERA AGCOM SU DIRITTO D’AUTORE: CORRADO CALABRÒ ASCOLTATO IN PARLAMENTO QUESTA MATTINA

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Convocato dalla VII ed VIII Commissione Senato, il Presidente dell’Autorità, Corrado Calabrò, ha conferito oggi sulle problematiche emerse nel settore internet in materia di diritto d’autore. «Internet deve essere una rete libera ma questo principio non può risolversi in un Far web che non è degno di un paese che crede nel diritto anziché nella sopraffazione del più svelto e del più spregiudicato », ha dichiarato Calabrò durante l’audizione ed ha così proseguito «L’Agcom intende affrontare in maniera organica ed efficace il tema del diritto d’autore sulle reti elettroniche orientandosi al bilanciamento tra una rete libera e aperta e la protezione della proprietà intellettuale». Un incontro in parte cruciale quello di oggi e che avrebbe potuto essere occasione di confronto anche sul contenuto della lettera inviata ieri da Adiconsum, Agorà digitale, Altroconsumo, Assoprovider, Assonet e Studio Legale Sarzana, ai Presidenti e ai Membri delle Commissioni Istruzione Pubblica e Comunicazioni del Senato. Una lettera volta a “ribadire la necessità che l’AGCOM accolga la moratoria sulla delibera in tema di diritto d’autore, in attesa che sia lo stesso Parlamento a decidere in merito”. E’ quanto si legge sul blog dell’avv. Fulvio Sarzana, uno dei promotori della battaglia “No Censura” della Rete. Le associazioni di categoria citate ed impegnate nella campagna di sensibilizzazione promossa attraverso il portale “sitononraggiungibile.it”, si sono distinte in questi mesi per le iniziative volte a contrastare il provvedimento che, secondo più fronti, autorizzerebbe l’Agcom a tutelare il diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica ben oltre la delega conferitale dal decreto Romani (TU RadioTV).
Motivo di contestazione, si legge nella lettera, sarebbe la competenza dell’Autorità estesa oltre il quadro normativo vigente che al contrario ne delegherebbe i poteri di vigilanza e di regolamentazione solo nei confronti dei “fornitori di servizi media audiovisivi” ovvero quelle “persone fisiche o giuridiche cui è riconducibile la responsabilità editoriale della scelta del contenuto audiovisivo del servizio di media audiovisivo e ne determina le modalità di organizzazione”. Per l’art. 32bis del TU dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, resterebbero fuori da tale definizione quei servizi consistenti in via esclusiva nella trasmissione di programmi per i quali ricada su soggetti terzi la responsabilità editoriale. «E’ di tutta evidenza, infatti, come la tematica del diritto d’autore si intersechi con quella dei nuovi linguaggi abilitati dalle tecnologie informatiche e, quindi, in ultima istanza con la libertà di espressione delle nuove generazioni – prosegue il testo – Di fronte ad un tale scenario dovrebbe essere il Parlamento, con la sua centralità democratica, e non un’Autorità amministrativa, la sede più idonea per la redazione di una regolamentazione attenta al bilanciamento dei vari interessi in gioco». A tal riguardo 50 Parlamentari di diversi schieramenti politici (Pdl, Fli, Pd, Lega Nord, Udc) in una seduta del 16 febbraio di quest’anno avevano già presentato un’interpellanza in cui si richiedeva al Governo di sottoporre al Parlamento un progetto organico di riforma dell’intera disciplina del diritto d’autore adeguandola alle esigenze imposte dalle nuove tecnologie di comunicazione e trasmissione dei contenuti via internet.
Manuela Avino

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