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DALLA PUGLIA UN BANDO PER INCENTIVARE GLI INVESTIMENTI DELLE TV LOCALI

A fronte delle ingenti spese da sostenere per il passaggio al digitale terrestre e dopo l’ultimo taglio di 30 milioni ai contributi pubblici da parte del Governo, diventa sempre più probabile la chiusura della stragrande maggioranza delle tv locali con la perdita di 5.000 posti di lavoro diretti e di ulteriori 5.000 dell’indotto.
«Le misure di sostegno alle Tv locali – si legge in una nota inviata da 40 parlamentari di maggioranza al Ministro Romani – vennero individuate in una parte del canone Rai dall’art. 10 della legge 422 del 1993 che, commisurata al canone dell’epoca, ammontava a 376 miliardi di vecchie lire annue, e commisurata al canone attuale, dovrebbe ammontare a 270 milioni di euro annui. Queste misure non sono mai arrivate a regime, ma avevano raggiunto nel 2008 l’importo di 150 milioni di euro; con i tagli effettuati dalla finanziaria 2009 però, le cifre si sono sensibilmente ridotte e nel corso degli anni tali misure sono andate sempre diminuendo arrivando nel 2011 a soli 120 milioni di euro».
A sopperire, per quanto possibile, all’immobilismo del Governo, sono le Regioni. Ultimo, in ordine cronologico, il regolamento dell’11 marzo della Puglia che incentiva gli investimenti delle emittenti locali, volti alla sostituzione della tv analogica con la tv digitale terrestre «attese le rilevanti ricadute sociali, culturali ed economiche che derivano da tale importante innovazione tecnologica». L’assessore allo sviluppo economico Loredana Capone, a margine di una riunione tenutasi il 4 maggio scorso, ha fatto sapere che «La Regione Puglia ha discusso la bozza di bando per garantire il sostegno alle trasformazioni tecnologiche, all’acquisto dei software necessari e all’acquisizione dei servizi di consulenza. Il tutto nell’ottica di erogare i finanziamenti necessari alle aziende che saranno in regola con le leggi sul mercato del lavoro».
Fabiana Cammarano

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