Arriva un’altra dura batosta per le tv locali già in difficoltà per la cancellazione delle provvidenze all’editoria, per la deregulation LCN e per il Piano di assegnazione delle frequenze che le ghettizza anche tecnicamente. Ci riferiamo alla decisione della Lega Calcio di vietare “tassativamente” “la tele audiocronaca e/o l’audiocronaca della gara, in diretta e/o differita, effettuata dallo stadio, dagli studi televisivi e/o da qualsiasi altra postazione”, per tutelare gli interessi della RAI.
Alcuni editori, che già avevano programmato la partenza della trasmissione domenicale dalla fine di agosto, alla ripresa del campionato, senza sostanziali modifiche rispetto alle stagioni precedenti, dovranno decidere se rivoluzionare la struttura del programma o cancellarlo del tutto.
Molti hanno già annunciato che intraprenderanno vie legali per tutelarsi. La questione da risolvere è se la partita di calcio della domenica va considerata informazione o spettacolo. Nel primo caso, il diritto di cronaca risulterebbe sacrosanto per le emittenti e non potrebbe “essere cancellato da un contratto”, come ha dichiarato Massimo Monti, editore di Tele Nord.
Antonietta Gallo
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