È tornato in crescita, nel 2010, il fatturato della Filiera della carta e dell’editoria, i cui attori vanno dalle industrie produttrici di macchine per la grafica e la cartotecnica alle imprese che producono carta e cartone, a quelle del comparto editoriale e della stampa. Il giro d’affari, dopo l’annus horribilis rappresentato dal 2009 con una riduzione del 13,7% del giro d’affari, è tornato a crescere a quota 36,3 miliardi di euro sui 35,1 dell’anno precedente. Tuttavia la ripresa è troppo lenta (si pensi che nel 2008 il giro d’affari equivaleva a 40,7 miliardi) e soprattutto è trainato dall’export a quota 8,6 miliardi. Sono questi i dati principali emersi dall’analisi condotta sulla Filiera della carta 2011 dall’economista della Bocconi Alessandro Nova, presentati oggi dalle associazioni nel corso del convegno “Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione: quali interventi per tornare a crescere?”.
Non troppo fiducioso sul futuro della domanda interna, sulla cui ripresa dovrebbero pesare secondo gli imprenditori sgravi fiscali che il governo però difficilmente concederà, è apparso il presidente di Assocarta Paolo Culicchi che ha auspicato, a questo punto, che le industrie puntino sull’export, magari grazie al successo di “prodotti a valore aggiunto” che già hanno trainato la presenza italiana sul mercato internazionale. L’invito, in questo senso, è di raffinare le tecnologie anche grazie ai finanziamenti europei su questo terreno.
Manuela Montella
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