8 big dell’editoria hanno perso due miliardi in cinque anni

In 5 anni il giro d’affari dei maggiori 8 gruppi editoriali italiani si è ridotto di 1,9 miliardi a 4 miliardi nel 2014, con 1,8 miliardi di perdite. Ma la redditività appare ora in miglioramento. Scende il peso della pubblicità (dal 35 al 31%), cresce quello della diffusione (dal 36 al 44%). Emerge da un’analisi dell’ufficio studi Mediobanca. Gli otto gruppi editoriali esaminati dal focus dell’ufficio studi Mediobanca sono Mondadori, Rcs, L’Espresso, il Sole 24 Ore, Monrif, Caltagirone, La Stampa (oggi Itedi) e Class. Rappresentano il 70% dei ricavi complessivi del settore editoriale italiano, i loro quotidiani rappresentano il 60% della diffusione cartacea nazionale e oltre l’80% di quella digitale. Se poi Rcs ha la leadership per la diffusione dei quotidiani, che va all’Espresso considerando anche i quotidiani locali, Mondadori è il primo operatore nell’editoria libraria con il 38% del mercato (salvo diverse determinazioni dell’Antitrust sull’acquisizione di Rcs Libri) ed è il primo anche nei periodici, con il 31% del mercato (Cairo Editore non è stato esaminato in questo studio, avendo oltre la metà dei ricavi dall’attività televisiva). Per gli otto gruppi prosegue il trend discendente anche nel primo semestre del 2015, ma appare in rallentamento. Complessivamente il loro fatturato aggregato si riduce del 4% rispetto a un anno fa portandosi a 1,8 miliardi, mentre solo il Sole 24 Ore vede una crescita del 3% dei ricavi. E oltre alle performance stabilmente positive dell’Espresso (22 milioni), passa in utile nei 6 mesi anche Caltagirone (1 milione). Nel 2014 rispetto al 2013, poi, tutti i risultati sono in miglioramento: L’Espresso passa da un utile di 3,7 milioni a 8,5 milioni, La Stampa e Mondadori ritrovano l’utile (per 0,6 milioni), e gli altri riducono comunque sensibilmente le perdite nell’esercizio. La struttura finanziaria è mediamente solida e generalmente sopra i livelli del 2013. Fa eccezione il gruppo Monrif che ha debiti finanziari per 5 volte il capitale netto, ma del gruppo del Resto del Carlino, La Nazione e Quotidiano Nazionale va segnalato essere quello con il minor calo diffusionale (tra il 2010 e il 2014 il calo dei ricavi diffusionali per Monrif è del 6,2%, contro il calo aggregato del 18,7%). Con la diffusione dei quotidiani scesa del 30% nel quinquennio, si riducono del 24% le edicole. Quanto all’occupazione, nel quinquennio il calo degli occupati è del 26,6% (negli 8 gruppi erano 18.180, diventano 13.346). I giornalisti diminuiscono del 12,2% a 4.922 unità (di cui -33,6% estero), impiegati e dirigenti del 32,8% a 7.412 e operai del 34,5% a 1.012 unità. Tra il 2013 e il 2014 il calo totale è del 10,9% (di cui -3,9% all’estero). Tra questi il calo dei giornalisti è del 5,2%, di impiegati e dirigenti del 14,3% e degli operai del 10,8%.

Recent Posts

Messaggi elettorali: ecco tutto quello che c’è da sapere

Nell’imminenza delle prossime consultazioni elettorali, ricordiamo che a tutti i messaggi autogestiti a pagamento e gli spazi pubblicitari…

1 ora ago

Mattarella all’Onu: “Perché la disinformazione fa paura”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha portato nell’aula dell’Onu un monito altissimo a sostegno…

1 ora ago

Usigrai contro Tg1 e Tg2: “Boicottaggio fallito”

Usigrai denuncia il “boicottaggio” dello sciopero e in una nota puntano il dito contro le…

1 giorno ago

Rai, lo sciopero dei veleni tra Usigrai e Unirai

Il giorno dei giorni è passato ma l’eco delle reazioni alla frattura in Rai sulla…

1 giorno ago

Consiglio d’Europa: “Necessario sostenere i giornali locali”

Senza giornali non c’è libertà e senza media locali non c’è racconto della realtà: il…

2 giorni ago

Gasparri in tackle su Amadeus: “Un’interrogazione su compensi e caso Sanremo”

Amadeus ha scelto di lasciare la Rai accasandosi al canale 9 ma le polemiche su…

2 giorni ago