Crisi editoria. Dopo L’Unità chiude anche “Il Romanista”. Continua la “mattanza” dei quotidiani

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La garanzia del pluralismo e dell'imparzialità dell'informazione costituisce strumento essenziale per la realizzazione di una democrazia compiuta; si tratta di una necessità avvertita dalle forze politiche, dal mondo della cultura, dalla società civile. (Carlo Azeglio Ciampi)

game overDomani il quotidiano sportivo dalla livrea giallorossa non sarà più in edicola. La decisione è stata presa dall’avvocato Andrea Maria Paolucci, divenuto il 30 luglio scorso il nuovo commissario liquidatore della cooperativa “I Romanisti” che edita la storica pubblicazione. Sulla pagina odierna il commiato della redazione nell’editoriale a firma di Stefano Romita, che lascia una speranza agli affezionati lettori. ” Dopo una lunga malattia, che si è protratta negli ultimi anni e ci ha devastato, questo “Romanista”, edito da una cooperativa messa in liquidazione coatta per decreto, muore. Domani non sarà in edicola. Non siamo particolarmente tristi, come non lo è chi ha visto smettere di soffrire un parente pur amato ma ridotto a pallidissimo ricordo di ciò che era stato, e non era già più da tempo. Noi abbiamo sorretto la causa fino a quando abbiamo potuto. Abbiamo investito fisico e mente, abbiamo lottato contro tutti e contro tutto, abbiamo soprasseduto, per il momento, sulle ventidue mensilità arretrate non pagate e dal 1 gennaio del 2013, a testa bassa, abbiamo proseguito a fabbricare il nostro e vostro straordinario quotidiano. E l’abbiamo fatto senza connessioni Internet, senza telefoni, senza stampanti, senza fax, senza la luce (caricando in tempo le pagine e facendole uscire da altre postazioni fuori dalla redazione) e d’inverno senza riscaldamento e d’estate senza aria condizionata. Non ve lo diciamo ora perché vogliamo sentirci dire “bravi”. Ve lo diciamo perché è giusto che sappiate che amiamo i nostri lettori quasi come amiamo la Roma. E li abbiamo sempre rispettati. Oggi per noi inizia, con la sospensione delle pubblicazioni di questo Romanista, una nuova era. Le leggi attuali ci consentono di mettere in campo le nostre forze, e quelle di chi si è già messo al nostro fianco, per avviare un percorso che potrebbe portarci a gestire con una nuova cooperativa la testata Il Romanista. Lo dobbiamo a noi stessi, a voi tutti, alla Roma e ai suoi calciatori. E lo dobbiamo alla storia decennale di questo quotidiano unico al mondo. Non si tratta dunque di un addio, che non potrebbe mai essere e che comunque non sarà. Ma solo di un arrivederci a presto in questo 2014. È una promessa”.

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