Un altro caso era esploso a Bari. La questione riguardava la registrazione del marchio “Gazzetta del Mezzogiorno” che era stata proposta, davanti all’European trade mark and design network da una società immobiliare molfettese. Un atto che aveva mandato su tutte le furie i giornalisti. Che avevano parlato di vero e proprio “attentato”, di un “tentativo di infiltrazione nella storia e nel futuro di uno dei più antichi giornali d’Italia”. E avevano promesso le barricate: “Ma anche agli immobiliaristi di Gda la redazione della Gazzetta del Mezzogiorno, oltretutto da pochi giorni riunita in cooperativa, manda a dire che ogni tentativo opaco sarà respinto al mittente. Innanzitutto perché il marchio è di chi lo usa, poi anche per la levata di scudi che non solo i giornalisti e i lavoratori della Gazzetta ma anche i nostri lettori, la società civile e i territori di Puglia e Basilicata hanno prodotto già alla notizia del primo, maldestro tentativo di accaparramento del marchio. Non esitiamo, ancora una volta, a definire sciacallaggio ogni operazione che tenda a destrutturare questo bene comune chiamato La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Ai giornalisti del comitato di redazione, la società in questione, la Gda srl, ha inteso rispondere “rassicurando tutti e parlando di un’iniziativa tesa proprio alla tutela del patrimonio storico e culturale del giornale pugliese. Lungi dal costituire un’operazione definita arbitrariamente di sciacallaggio”. E quindi: “Una iniziativa a tutela del marchio, che nessuno aveva pensato di registrare nei 120 anni di attività della storica testata, affinché possa restare patrimonio della cultura editoriale pugliese, nella consapevolezza che terzi potessero appropriarsene per quelle finalità denunciate dal CdR, che, si ripete, sono assolutamente estranee alla mia rappresentata”. La Gda srl “si dichiara disponibile a porre in essere gli atti giuridici ritenuti opportuni dall’Ufficio fallimentare per la cessione gratuita del marchio a favore dello stesso, e precisa che non formulerà alcuna osservazione alla eventuale opposizione alla registrazione del marchio, se proveniente dallo stesso Ufficio fallimentare o dalla neo costituita Cooperativa “Gazzetta”, alla quale formula gli auguri per un importante successo editoriale”.
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