CORTE USA ASSOLVE SITO DI BOOKMARKING: NON HA VIOLATO IL COPYRIGHT

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L’embedding non è reato. Il sito non è responsabile dei contenuti caricati dagli utenti. MyVidster, sito di bookmarking era stato condannato in primo grado per aver diffuso contenuti a luci rosse protetti dal diritto d’autore.
La denuncia era partita proprio dalla società distributrice dei contenuti “hard”, Flava Works. Quest’ultima si sentiva defraudata proprio dalle operazioni di “embedding”: l’incastonamento a mezzo codice di contenuti presenti su siti terzi (in questo caso il portale porno RedTube) sarebbero equivalenti al caricamento diretto. E in primo grado, il giudice ha dato ragione alla Flava Works. In appello la situazione si è ribaltata.
La corte d’appello statunitense ha sottolineato come le attività degli utenti di MyVidster non siano passibili di violazione del copyright. Il reale illecito verrebbe commesso dagli utenti di RedTube che caricano il contenuto. MyVidster si limiterebbe dunque alla riproposizione indiretta di un video non autorizzato.
Se il giudice avesse confermato (e potrebbe farlo successivamente in un ipotetico appello) la colpevolezza per l’embedding per MyVidster, si sarebbe riproposto la stessa questione per le piattaforme come You Tube, nonché per Google, Facebook. Non è un caso che questi ultimi, supportati dagli attivisti di Electronic Frontier Foundation (EFF) e Public Knowledge si erano ribellati alla decisione del giudice, temendo un “terremoto” generale.
Ora come riporta Punto Informatico, «i vertici di Flava Works potrebbero ora ottenere un’ingiunzione preliminare solo se capaci di dimostrare che MyVidster abbia ricoperto un ruolo cruciale, dunque in evidente malafede, nella distribuzione dei contenuti pruriginosi. Prove schiaccianti che ora mancano del tutto alla società pornografica».
Alberto De Bellis

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