CONVEGNO “ANALISI DEI BILANCI RAI”. SIDDI PROPONE L’ABOLIZIONE DEL CANONE

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Il convegno sui bilanci della Rai è stato promosso dal Sindacato dei lavoratori delle Comunicazioni della Cgil. Vi hanno partecipato, tra gli altri: Sergio Cusani, Marco Bassetti, Ettore Bernabei, Guglielmo Epifani, Poalo Gentiloni, Giuseppe Giulietti, Fulvio Fammoni, Giancarlo Leone, Giovanna Melandri, Paolo Romani, Franco Siddi, Carlo Verna.
“Bisogna cambiare la governance della Rai o sciogliere la Commissione di vigilanza perché così come è oggi il Cda finisce per essere considerato una replica della sue fonti di emanazione politica, già presenti nella commissione di controllo”. È la proposta di Franco Siddi, segretario generale della Federazione Nazionale della stampa italiana. “Bisogna cambiare le forme di controllo pubblico nella governance di viale Mazzini – spiega Siddi – con un Cda che abbia ad esempio tempi diversi di scadenza da quelli parlamentari”. Secondo Siddi “la Rai deve affrontare la sfida dell’innovazione in modo forte”, e per questo pensa anche a forme di finanziamento pubblico diverse dal canone. “Il finanziamento pubblico – dice – potrebbe anche essere sganciato dall’attuale formula del canone, ed essere assicurato da uno stanziamento dello Stato su base pluriennale che consenta all’azienda una adeguata programmazione nel tempo”. Per Siddi ad esempio “le risorse potrebbero essere reperite in molti modi, anche con una quota parte dell’Iva sui prodotti multi mediali”.
L’ex Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, intervenendo allo stesso convegno, ha detto: “Ha fatto bene Veltroni a sfidare il premier su un cambiamento delle regole di nomina del Cda Rai, ma se la disponibilità non ci fosse, e mi pare non ci sia, il tema Rai deve essere accantonato dal tavolo della discussione sulle riforme, oppure rischia di diventare un confronto sui capiredattori”. Gentiloni è convinto che, in vista della scadenza del consiglio Rai il prossimo 31 maggio “ci si attrezzerà a rimuovere i vertici purtroppo con le regole attuali. Ma se ci fosse la disponibilità non dico di ritornare ad un Ddl come quello da me proposto nella precedente legislatura (che pure sarebbe molto meglio), esistono delle possibilità di ritocco all’attuale normativa per renderla più efficiente. Le ha proposte anche l’attuale presidente Rai Claudio Petruccioli.
Comunque per l’ex ministro delle Comunicazioni “se si rinnova il Cda con le regole attuali, il Pd deve avviare una fase di riflessione di più lungo periodo sul futuro della Rai e per restituire dignità per la tv pubblica”. Per quanto riguarda la nomina del Cda a chi gli chiede l’interesse del suo partito, Gentiloni risponde: “Siamo interessatissimi ad entrare nella scelta dei nomi per quello che prevede la legge. Ci vogliono infatti due terzi dei voti della Vigilanza Rai per nominare il presidente. Noi ci avvarremo fino in fondo di questa facoltà. Non ci spetta l’onere della proposta, che è del presidente del Consiglio, ma è ovvio che possiamo dire di no e che nella discussione di saranno anche delle proposte”.
Fabiana Cammarano

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