Non sembrano placarsi le polemiche circa la scelta di fare di Israele la nazione ospite della Fiera del Libro di quest’anno. Le contestazioni arrivano da Tariq Ramadan, intellettuale egiziano, nipote del fondatore della setta dei fratelli musulmani, favorevole al boicottaggio del salone. “La scelta di Israele è una decisione sbagliata e non saggia, dato che l’invito allo stato ebraico ha una dimensione simbolica. Ciò che è accaduto e che tutt’ora accade nei territori occupati non è né saggio né giusto nei confronti dei Palestinesi”. Gli organizzatori della Fiera ribadiscono che il salone è aperto anche a tutti gli scrittori palestinesi. Intanto la Digos indaga sulle numerose scritte contro Israele, lasciate sul muro del Lingotto, dove si terrà la Fiera del Libro.
La richiesta è arrivata con toni insolitamente diretti. Intervenendo al convegno «Lo strapotere delle big…
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…