Stop alla nomina di Francesco Soro alla guida dell’Agenzia per i servizi Postali. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato. I magistrati hanno accolto il ricorso contro l’ordinanza del Tar del Lazio presentato da Mario Fiorentino, direttore generale dello Sviluppo economico che si occupa di regolamentazione postale. Fiorentino ha fatto ricorso contro il Consiglio dei ministri e il ministero dello Sviluppo economico per la nomina di Soro, scelto dall’allora ministro Paolo Romani, giudicato ‘inadeguato’ per il suo curriculum.
Nell’ordinanza con cui ha sospeso la nomina il Consiglio di Stato scrive che «il comportamento del ministero appare per lo meno singolare, in quanto prima è stato designato un candidato con una peculiare competenza nel settore postale», che era proprio lo stesso Fiorentino, «e poi, a distanza di poche ore, con un’immotivata modifica di tale proposta, è stato indicato un candidato (Soro, ndr) operante nel diverso settore delle telecomunicazioni». Questo, sottolinea il collegio, nonostante il fatto che il provvedimento che ha istituito la nuova autorità stabilisca che «i componenti dell’Agenzia, oltre a possedere indiscussa moralità ed indipendenza, devono avere anche alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore».
«Nel provvedimento – scrive il Consiglio di Stato – non è stato indicato nulla circa il possesso dei requisiti di esperienza di settore che fosse indicativo, o almeno sintomatico, di una competenza nel particolare settore dei servizi postali». Quanto al curriculum di Soro, prosegue il collegio presieduto da Giorgio Giaccardi, «sono del tutto assenti i riferimenti alla materia postale, e l’esperienza professionale del prescelto appare afferente alla differente materia delle comunicazioni elettroniche» di competenza del Corecom.
Il ricorso di Fiorentino, attuale direttore generale del ministero dello Sviluppo economico, nasce dal fatto che in un primo momento era stato indicato dal ministero, viste le sue competenze, tra i candidati a un posto nel collegio, salvo poi essere escluso in favore di Soro, designato a guidare la nuova Authority insieme al presidente Carlo Deodato, capo di gabinetto del ministero dell’Innovazione, e a Giovanni Bruno, ex direttore generale per la radiodiffusione del ministero delle Comunicazioni all’epoca di Mario Landolfi. Lo scorso settembre il Tar aveva respinto la richiesta di sospendere le nomine ritenendo che la procedura seguita fosse corretta in quanto la legge si è limitata a fissare i requisiti necessari per i componenti dell’Agenzia, lasciando la più ampia discrezionalità al Consiglio dei ministri e alle Commissioni parlamentari nella scelta dei candidati. Impostazione ribaltata oggi dal Consiglio di Stato. La nuova Autorità è stata istituita con un decreto legge pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 29 aprile, in base alla direttiva europea sulla liberalizzazione dei servizi postali.
Massimo De Bellis
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