La Commissione europea ha invitato i governi a imporre sistematicamente sanzioni severe “contro i responsabili dello spamming, un flagello che colpisce attualmente il 65% degli europei (il 64% degli italiani)”, secondo un recente sondaggio.
“La lotta contro lo spam deve passare a una marcia superiore. Dobbiamo fare in modo che l’Unione europea adotti una normativa che prevede sanzioni penali e civili contro gli spammer”, ha affermato il commissario europeo per l’Informazione, Viviane Reding, chiedendo anche ai governi europei di “intensificare i loro sforzi” a livello nazionale.
L’analisi della Commissione sul fenomeno dello “spam”, realizzato su 140 casi perseguiti in 22 paesi, ha rivelato che in Europa ci sono notevoli differenze nel numero di azioni legali da parte dei Paesi e sulle sanzioni imposte. Il maggior numero di cause è stato avviato in Spagna (39), Slovacchia (39) e Romania (20). Le sanzioni pecuniarie più alte sono state applicati in Olanda, lo Stato forse più attivo (1 milione), Italia, molto attiva in questa battaglia (570.000 euro, per un caso di spamming con sms), Danimarca (270.000 euro) e Spagna (30.000 euro). Tuttavia in molti paesi, gli spammer hanno de facto una ampia impunità.
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