Il Coordinamento dei Collaboratori de Il Messaggero aderisce allo stato di agitazione e allo sciopero delle firme indetti dall’Assemblea dei redattori. Lo si legge in una nota diffusa dall’Associazione Stampa romana. “Riteniamo, infatti, che la situazione all’interno del giornale – scrive il coordinamento dei collaboratori dl Messaggero – sia divenuta insostenibile sulla base dei tagli, sia di personale che delle retribuzioni, adottati dall’azienda in spregio alla qualità del prodotto”.
“Tagli che si sono abbattuti – prosegue il comunicato – anche sulla già precaria situazione dei collaboratori con la sospensione del pagamento degli articoli al di sotto delle 800 battute, con la decurtazione di una percentuale del 10% sulle retribuzioni e con il ritocco del rigaggio, ancora una volta a scapito dei collaboratori che si sono visti così decurtare ulteriormente i compensi. Iniziative che hanno complicato ulteriormente il lavoro di chi, quotidianamente, contribuisce in maniera determinante alla realizzazione delle pagine de Il Messaggero. Soprattutto quelle locali”.
“Prendiamo atto, con piacere, del ruolo – si fa notare ancora nel comunicato sindacale – che ci viene riconosciuto e delle richieste in favore dei collaboratori e dei precari, avanzate sia dall’Assemblea che dal Comitato di Redazione, come quella di ‘almeno dieci nuove assunzioni per coprire i vuoti d’organico da tempo individuati, in una prospettiva di rilancio della redazione centrale, della presenza territoriale e del servizio internet e il ripristino delle retribuzioni dei collaboratori ai livelli di due anni fa’, come chiesto all’azienda dall’Assemblea il 24 marzo scorso”.
“Ci sembra un segno evidente di convergenza che speriamo – proseguono i collaboratori del quotidiano romano – possa diventare una buona base per una solida collaborazione con il Cdr. E proprio per questo proseguiremo a siglare i nostri articoli finché l’Assemblea e lo stesso Comitato di Redazione lo riterranno necessario. Con l’occasione, infine, chiediamo quanto prima un incontro proprio con il Cdr e con l’Associazione Stampa Romana per intavolare una discussione volta al miglioramento della condizione dei collaboratori”.
Massimo De Bellis
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