Categories: Giurisprudenza

Class action contro “il sistema” siae che premia i più ricchi e famosi

«Per la stragrande maggioranza dei musicisti la società degli autori ed editori italiani è un’istituzione iniqua che prende ai poveri per dare ai ricchi, che cioè premia gli autori più ricchi e famosi con un meccanismo di ripartizione dei proventi totalmente sbilanciato. A farne le spese sono le migliaia di artisti e gruppi indipendenti che ogni sera suonano in giro per l’Italia pezzi di propria composizione e non solo le cover dei grandi successi. E che alla fine si vedono riconosciuti pochi spiccioli». Lo dichiara Umberto Palazzo, musicista. «I soci Siae – continua – sono divisi in due fasce. Una prima fascia formata dagli autori più noti nelle cui casse finisce la gran parte dei proventi e una fascia B composta da 20/30.000 autori e compositori minori a cui toccano soltanto le briciole di una torta multimilionaria». Per ribellarsi a tutto questo Palazzo lancia una class action contro la Siae che sta facendo il giro della rete, raccogliendo consensi da più parti.
L’oggetto del contendere è il modo in cui la Società Italiana degli autori ed editori raccoglie i dati e ripartisce i proventi delle migliaia di serate in cui si propone musica, trasmessa o dal vivo. Qual è la procedura attuale? Ogni sera nei locali italiani dove si suona dal vivo o si tengono dj set c’è l’obbligo di compilare i borderò con i programmi musicali: i famosi fogli verdi e rossi. Nei primi il disc jockey deve indicare i brani che ha suonato quella sera, nei secondi è il gruppo o l’artista che si è esibito a indicare le canzoni che hanno composto la scaletta del concerto. I gestori dei locali pagano una quota per ogni borderò consegnato e l’intero ammontare dovrebbe poi essere diviso equamente sulla base delle indicazioni in essi contenute. Ma, in genere, non avviene così. Perché ci sia una ripartizione corretta dei proventi, i dati presenti nei borderò andrebbero riportati fedelmente su un database e le percentuali spettanti ad ogni autore calcolate in base a questi. La Siae procede, invece, con un controllo a campione. Per un puro calcolo statistico è chiaro che questo meccanismo favorisce gli autori più conosciuti, visto che il ricavo annuo di tutte le feste da ballo che si tengono in Italia viene poi ripartito fra i pezzi più suonati in quelle serate scelte a campione. Dal 2007, anche per il 75 percento dei concerti (contrassegnati dai borderò rossi) la ripartizione si fa con il metodo a campione, mentre il restante 25 per cento è analizzato ad estrazione.
Luana Lo Masto

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