Barachini l’ha detto chiaro: c’è un problema (serio) di concorrenza (e non solo) con gli Over the Top. Per chi, da una vita, lo denuncia non è una gran novità epperò il fatto che sia stato un sottosegretario, quindi un uomo di governo, a dire chiaramente che c’è un problema di concorrenza con gli Over the Top, in Italia così come in Europa (e di rimando anche nel mondo, almeno in quello occidentale) è roba da prima pagina. Le parole del sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all’Editoria, Alberto Barachini, inchiodano gli Ott alle loro responsabilità. E chiamano in causa le istituzioni, vieppiù quelle sovranazionali, che non dovranno cedere di un millimetro e, anzi, dovrebbero rafforzare normative e legislazioni a tutela dei piccoli che vengono cannibalizzati dagli oligopolisti del web.
Intervenuto al convegno “L’evoluzione dei media d’Informazione” organizzato in occasione dei 160 anni dalla fondazione de Il Sole 24 Ore, il sottosegretario Barachini ha messo sul piatto il tema della concorrenza sleale chiamando in causa i diretti protagonisti, cioè gli Over the Top: “C’è un tema di concorrenza non perfettamente leale. Una sentenza della Corte Costituzionale americana ha stabilito che gli over the top non sono editori ma distributori di contenuto. Questo ha generato una ricaduta molto pesante sul tema del confronto tra editoria tradizionale e over the top perché in realtà sono considerati distributori di contenuti e quindi non hanno le stesse responsabilità etiche, a parte le stesse responsabilità fiscali, gli stesse oneri fiscali, ma non hanno le stesse regole deontologiche, non hanno gli stessi codici. Noi chiediamo un grande sforzo agli editori per chiedere l’applicazione di un codice etico”. E quindi ha aggiunto: “Noi a Trento abbiamo salutato con grande felicità l’approvazione di un codice etico sull’utilizzo di intelligenza artificiale, oltre che il documento per l’educazione finanziaria che abbiamo controfirmato col direttore Tamburini. Sono strumenti che in qualche modo vanno in una direzione di attenzione sempre maggiore per cercare – ha affermato il sottosegretario – di creare quel level playing field omogeneo con gli over the top”.
Ma non è tutto. Barachini difatti ha spiegato anche gli effetti degli Ott e più in generale della digitalizzazione sui giornali: “C’è un adagio nel giornalismo: ci vogliono 10 anni per costruire una reputazione, un minuto per perderla. Io credo che siamo di fronte a un’era molto delicata che è quella del verosimile, della somiglianza al vero. Oggi è stato lanciata una funzione di Google che si chiama AI Mode. AI Mode è un nuovo strumento di Google che va oltre quelle che erano le anteprime di intelligenza. Dati recenti dicono che soltanto 8 utenti su 100 superano la preview dell’intelligenza artificiale, vanno oltre, vanno alla ricerca delle fonti ma si fermano alla sintesi. Ci si accontenta di quattro righe su ogni cosa. Quattro righe che però non sono generate da un contenuto certificato da una fonte o da un quotidiano, sono sostanzialmente un rimpasto di materiale, di contenuto trovato online. Questa è l’era della distribuzione che conta di più di chi produce un contenuto ed è ovviamente pericoloso”. Saranno loro, dopo averci imposto cosa leggere, a dirci cosa dovremmo sapere? Concorrenza, certo ma pure tenuta democratica: gli Over the top sono un problema serio, troveremo la forza di combattere le loro forzature?
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