“Nonostante la lettera del governo che chiedeva di sospendere la decisione e nonostante la Commissione Vigilanza Rai ne abbia chiesto e ottenuto l’audizione, l’Agcom ha deciso di procedere comunque e approvare a maggioranza la riforma dei canoni delle frequenze tv. Si tratta di una forzatura immotivata e gravissima la cui responsabilita’ ricade sui commissari nominati dal centrodestra”. E’ quanto sostiene in una nota Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Vigilanza Rai commentando il via libera a maggioranza dal Consiglio dell’Agcom alla delibera sui criteri per la determinazione, da parte del ministero dello Sviluppo economico, dei contributi annuali per l’uso delle frequenze tv terrestri. “Chiediamo – sottolinea l’esponente Pd – per questo al governo di venire a riferire quanto prima in Commissione Vigilanza Rai e di predisporre in tempi rapidi un decreto che eviti uno sconto insensato a Rai e Mediaset, a scapito delle tv locali, e un danno che le casse dello Stato non possono permettersi, specie in un momento di crisi”. ”I nuovi canoni per le frequenze, varati a maggioranza dall’Agcom con il voto contrario del presidente Cardani, rappresentano un grave danno all’Erario per la riduzione degli introiti per lo Stato e rischiano di essere il colpo letale per le tv private e locali, quelle sopravvissute in questi mesi alla grave crisi economica che ha colpito il settore”. E’ quanto dichiara in una nota il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. ”Il blitz sui canoni – spiega Anzaldi – crea un ammanco ai conti pubblici, per la riduzione dei canoni agli operatori maggiori, senza che venga specificato come verranno sostitute queste risorse. Il provvedimento potrebbe essere, inoltre, la tomba per molte imprese televisive che garantiscono a livello locale pluralismo e informazione, perche’ mentre i grandi network come Rai e Mediaset si vedranno applicato uno sconto milionario ingiustificato, sulle emittenti locali pesera’ una tassa di concessione molto piu’ alta, non piu’ parametrata sul fatturato ma sugli impianti e i mux”. ”Dopo i pesanti investimenti per il passaggio al digitale, ora le imprese private medie e piccole riceveranno un altro colpo dal quale difficilmente riusciranno a rialzarsi. Una decisione, quella presa a maggioranza dall’Agcom, che rimane incomprensibile, a maggior ragione dopo le lettere che l’Autorita’ ha ricevuto dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. Appoggeremo ogni iniziativa delle associazioni dei consumatori contro questo grave provvedimento”, conclude Anzaldi.
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