Brutte notizie per l’editoria italiana: nei primi nove mesi del 2025, il mercato ha perso il 2% in termini di valore e il 2,7% di copie. In pratica, stando ai dati diffusi dall’Aie ed elaborati da NielsenIQ BookData Panel Market Libri Italia, gli italiani continuano a comprare sempre meno libri almeno per quanto afferisce il comparto trade ossia quello legato a narrativa e saggistica. Il calo delle vendite coinvolgerebbe tutti i canali, dalle librerie fisiche fino alla grande distribuzione passando per l’online.
Complessivamente, dunque, l’editoria italiana scende, in termini di valore, a 995,3 milioni di euro a fronte di 68 milioni di libri venduti. “Ci presentiamo a Francoforte con un mercato ancora in frenata – ha spiegato il presidente di Aie Innocenzo Cipolletta -. Il mercato sconta a ora la mancanza delle misure di sostegno, in particolare il calo degli acquisti con le Carte per i neo-diciottenni e i ritardi attuativi dei finanziamenti per le biblioteche. Confidiamo però che continui il parziale recupero iniziato a luglio e che i primi effetti del provvedimento per le biblioteche e della Carta della Cultura per i nuclei familiari con un Isee inferiore ai 15mila euro si possano vedere già a fine anno”. Misure da cui, con ogni evidenza, gli editori si aspettano un cambio di passo apprezzabile fin da subito.
L’Aie sarà alla Buchmesse di Francoforte, in programma dal 15 al 19 ottobre, e inaugurerà parlato proprio dei dati delle vendite dell’editoria italiana lo stand collettivo organizzato dall’Ice. Il taglio del nastro è previsto per la mattinata del 15 ottobre, alle 10,30, alla presenza del ministro alla Cultura Alessandro Giuli. Alle 11,30 è previsto il dibattito degli editori per fare il punto della situazione e comprendere le ragioni del calo di vendita trovando altresì nuove strategie per puntare al rilancio e al consolidamento del comparto sempre più centrale e strategico per l’economia italiana.
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