Categories: TLC-ICT

BlackBarry schiantata dalla rivoluzione degli smartphone

Ultimo modello di BlackBarry

Il colosso canadese BlackBerry è messo in vendita, perché non ha capito la rivoluzione degli smartphone lanciata da Apple. Per anni i cellulari della società canadese sono stati i preferiti dai manager e dai colletti bianchi, per la loro capacità di inviare e-mail super-sicure e super-affidabili. Perfino Barack Obama si era rifiutato di lasciare il suo BlackBerry dopo essere stato eletto presidente Usa. Ora però i tempi sono cambiati e il BlackBerry non ce la fa più a tenere il passo degli iPhone.
Chi usa il BlackBerry, scrive il Financial Times, “è come se restasse chiuso in ufficio, mentre tutti gli altri sono a un party”, a scambiarsi le nuove app. Nell’ultimo trimestre la base degli utenti del BlackBerry è calata di 4 milioni di unità e 72 milioni e in 4 anni la quota di mercato degli smartphone della casa canadese è scesa dal 50% al 3%. Risultato: nell’ultimo trimestre Blackberry ha chiuso in rosso di 84 miliardi di dollari e gli esperti prevedono che questo è solo l’inizio del tunnel. Il lancio del nuovo sistema operativo BlackBerry 10, che doveva invertire il trend, non sta dando i risultati sperati e il titolo in Borsa della compagnia canadese è sceso da 230 a 11 dollari ad azione. Per questo il board ha creato un comitato speciale che dovrà vagliare le strategie alternative, tra le quali è prevista la cessione del gruppo. La Waterloo di BlackBerry è consistita nel continuare a credere di poter essere vincente con le sue e-mail e con prodotti destinati alle grandi aziende, sottovalutando la capacità di socializzazione delle app. Anzi, quella della BlackBerry è una doppia Waterloo, visto che il suo quartier generale si trova proprio a Waterloo, in Ontario.
Nel 2009, scrive il FT, Mike Lazaridis e Jim Balsillie, co-fondatori e amministratori delegati del gruppo erano ancora considerati come delle rock star, ma all’inizio del 2012 i due si sono dimessi di fronte a quella che molti definiscono la loro “crackberry” e cioé la fuga della clientela verso Apple e Samsung. Al posto dei duo Lazaridis-Balsillie è arrivato Thorsten Heins, un ingegnere nato in Germania, che ha lanciato il nuovo software BlackBerry 10 e due nuovi cellulari, lo Z10 e il Q10. Thorsten ha anche scaramanticamente cambiato nome alla società, che da RIM è diventata BlackBerry, e ha nominato la cantante Alicia Keys direttore creativo globale, senza però sapere che anche il suo nuovo manager era una fan dell’iPhone. Tuttavia nessuna di queste mosse è riuscita a invertire il trend discendente di BlackBerry, che in questa discesa all’inferno è in compagnia di Nokia e Motorola. La paura è che questo tentativo, da ultima spiaggia, di trovare dei partner, o dei compratori per BlackBerry non porti da nessuna parte. Un grosso private equity, a cui il FT ha girato la domanda: siete interessati a comprare BlackBerry? Ha risposto: “Ricordate il Palm Pilot? Non dico altro”. Nel 1999 la Palm controllava l’80% del mercato dei palmari, nel 2010 è sparita inglobata da Hp.

Recent Posts

Il Crotonese: 45 anni di informazione cooperativa e indipendente a Crotone

In questi giorni si parla tanto delle sorti dei giornalisti del gruppo Gedi, ma come…

59 minuti ago

Sostegno all’informazione, Fnsi richiama il governo: “No al gioco delle tre carte”

Il sostegno all’informazione non può essere esclusivo né parziale, la Fnsi rampogna il governo dopo…

4 ore ago

Gedi, parla Barachini: “Seguiremo la trattativa passo passo”

La cessione di Gedi è debitamente monitorata dal governo: lo ha affermato il sottosegretario Barachini.…

4 ore ago

Francia, il Senato vota per aumentare il fondo di aiuti alle radio locali di quasi 16 milioni di euro

In Francia, il Senato, ancora impegnato nell'esame della sezione di spesa della legge di bilancio…

12 ore ago

Crisi edicole. Un presidio urbano che rischia di scomparire

Le saracinesche abbassate delle edicole sono diventate un’immagine sempre più frequente nelle città italiane. Dai…

1 giorno ago

Manovra, la Fieg chiede più soldi: “Altrimenti sarà blackout”

Manovra, pure la Fieg alza la voce: occorrono più soldi perché il sistema del pluralismo…

1 giorno ago