Bartoli e l’ordine dei Giornalisti sono preoccupati per il futuro dell’editoria italiana e si associa alle considerazione che la Fieg ha già inviato qualche giorno fa all’attenzione del governo. Il consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha deciso di sostenere le richieste pervenute dagli editori e con il presidente Carlo Bartoli ha espresso in un messaggio la preoccupazione per il futuro. Tante le questioni che restano sullo sfondo. Ma che tutte, a vario titolo, pesano come un macigno sulla tenuta del sistema editoriale italiano. Dalla crisi decennale fino ai recentissimi aumenti (spaventosi) di carta ed energia. La questione non si può più eludere.
Carlo Bartoli ha preso posizione a nome del Cnog e ha ribadito la necessità di investimenti, mirati e intelligenti, per il futuro dell’editoria. Bartoli ha affermato. “La Federazione degli editori esprime preoccupazione per la perdurante situazione di crisi e chiede maggiori interventi a sostegno di un settore che rappresenta un vitale interesse per il nostro Paese”. Ma Bartoli ha puntualizzato. “L’Ordine dei giornalisti non può che associarsi a questa richiesta, ma con una fondamentale precisazione. Le risorse che l’Italia destina al settore sono sì insufficienti e inferiori a quelle messe in campo dagli altri Paesi europei”.
Il presidente del Cnog ha dichiarato. “Quindi vanno aumentate, ma soprattutto devono essere destinate alle imprese che innovano e che assumono e non essere finalizzate solo a sostenere strategie basate esclusivamente sulla riduzione dei posti di lavoro”. E dunque. “Il futuro dell’editoria può essere assicurato solo con una radicale inversione delle politiche pubbliche di sostegno. L’esperienza di questi anni dimostra che il declino del settore non può essere contrastato solo con strategie di riduzione dei costi e con il conseguente impoverimento del prodotto. L’intervento pubblico cresca d’intensità e premi l’innovazione e il coraggio di chi rischia scommettendo sul futuro”.
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