La Cassazione ha confermato la condanna, gia’ decisa in appello, del sindacato dei giornalisti della Campania che dovra’ risarcire al Comune di Napoli la cifra di tre milioni di euro. Le vicende riguardano il mancato rilascio da parte dell’Assostampa della Casina del boschetto, sede del Circolo della Stampa, negli anni dal 1985 al 1999. Nel 1985, infatti, c’era stato un provvedimento di sfratto cui non era stata fatta opposizione. Nel corso di un incontro del direttivo, il presidwente Vincenzo Colimoro ha ricostruito la vicenda sottolineando l’urgenza di una decisione per affrontare la situazione. In una nota, Colimoro ribadisce ”l’assoluta estraneita’ ai fatti e, quindi, l’assenza di eventuali responsabilita’ civili o penali degli attuali organismi di governo dell’Assostampa come emerge dagli articoli 36 e 38 del Codice Civile”. ”L’unica, gravosa responsabilita’ che spetta a questo Direttivo – aggiunge – e’ ricercare una strada per affrontare la situazione d’emergenza che la sentenza della Cassazione ha determinato e che mette a rischio l’esistenza stessa del Sindacato dei giornalisti, la cui chiusura, al momento, dovrebbe essere deliberata come previsto dall’articolo 21 del codice civile, oltre a mettere un seria ipoteca sugli attuali posti di lavoro”. Dopo, una lunga discussione, il Direttivo ha dato mandato al presidente Colimoro di incontrare, in tempi rapidi, i vertici dell’Amministrazione comunale di Napoli, nel tentativo di trovare un accordo che comunque possa garantire alla categoria dei giornalisti di poter contare su una struttura sindacale operativa. All’unanimita’ e’ stata decisa la seduta permanente del Direttivo fino alla data, ancora da fissare, dell’Assemblea dei soci dell’Assostampa. 3 luglio (Asca)