ASSEGNATE LE FREQUENZE A EUROPA7. MA DI STEFANO NON CI STA

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E’ passato quasi un decennio da quando – nel luglio 1999 – l’emittente Europa7 vincendo una gara nazionale, ottenne una concessione per la radiodiffusione televisiva su frequenze terrestri. Ma le frequenze non le sono mai state assegnate ed Europa7 non ha mai potuto esercitare la sua attività di emittente, pur avendone il diritto. I corsi e ricorsi giudiziari l’hanno portata fino al Consiglio di Stato che dovrebbe, nell’udienza convocata per il 16 di questo mese, decidere sul risarcimento danni chiesto da Di Stefano – patron di Europa7 – allo Stato italiano: 2 miliardi di euro, nel caso in cui gli vengano assegnate le frequenze, oppure 3 miliardi in caso contrario.
Ma ecco il colpo di scena. Il Ministero dello Sviluppo Ecomonico – ex Ministero delle Comunicazioni -, nell’ambito del processo di razionalizzazione e modernizzazione del sistema radiotelevisivo, ha consegnato, ieri, ai rappresentanti dell’emittente Europa7 un decreto col quale si consente “l’esercizio del canale 8 della banda III in Vhf, da utilizzare in tecnologia analogica o in digitale per l’attività di radiodiffusione televisiva nazionale”. In pratica, la Rai si fa un po’ più in là: entro giugno del 2009 libererà il canale 8, attualmente occupato da Raiuno e farà spazio a Europa 7.
In una sola mossa il Governo accontenta Di Stefano e salva Rete4, che per anni ha trasmesso in proroga e che è stata alla fine “condonata” dalla legge Gasparri. Il Governo ha intimato l’emittente di Di Stefano di attivare gli impianti “dal primo luglio 2009 e non oltre il 30 giugno 2011”.
“Dopo 10 anni di battaglie ci hanno dato una bicicletta per competere con le Ferrari”. È il commento di Francesco Di Stefano. “Nel 99 ho ricevuto una concessione per coprire l’80% del territorio nazionale e il 95% della popolazione. Dopo quasi 10 anni, mi si assegna un canale che copre effettivamente il 18% della popolazione e il 10% del territorio. Così non si attua la sentenza del Consiglio di Stato né quella della Corte di giustizia europea”. Europa7 cita una perizia tecnica della Irte sul canale 8 in banda Vhf III che, al netto delle interferenze, stima una copertura del 35% della popolazione e del 19% del territorio in analogico. Tale copertura, però, secondo la stessa Irte, “è largamente sovrastimata rispetto alla realtà”. Anche per problemi di interferenze “notevoli e diffusi”. Di Stefano chiede al Consiglio di Stato, dove ci sarà uno scontro di perizie, la nomina di un commissario ad acta per dare esecuzione alla sentenza.
In ogni caso, ieri, con l’assegnazione delle frequenze del canale 8, lo Stato e il governo hanno finalmente riconosciuto i diritti dell’emittente fantasma.
Fabiana Cammarano

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