”L’Associazione Stampa Romana condanna fermamente le minacce e le intimidazioni delle quali e’ stato oggetto il collega Marco Pasqua. Il giornalista, collaboratore de La Repubblica, e’ stato vittima di un’aggressione, per ora solo verbale, da parte di Gaetano Saya, leader del neonato Partito Nazionalista italiano, movimento di ispirazione nazifascista”. Lo afferma un comunicato.
Pasqua ”ha l’unica colpa – si legge – di aver fatto il suo mestiere indagando sulle posizioni e sulle intenzioni del gruppo capeggiato da Saya. Per questo si e’ visto diffamare sul sito del Partito Nazionalista, dallo stesso Saya, con pesanti allusioni alla sua vita privata e, cosa ancora piu’ grave, si e’ visto rivolgere minacce di morte di questo tono: ”Non temere Pasqua, un cappio al collo lo riserviamo anche per il tuo collo”.
”L’Asr chiede l’immediato intervento delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, si impegna a vigilare e a restare a fianco del collega. Da tempo in Italia assistiamo a una deriva antidemocratica permessa dallo sdoganamento del peggior armamentario dell’eversione nazifascista. La tolleranza di cui hanno goduto questi signori ne ha aumentato la tracotanza e il senso di impunita’.
E’ ora di sanzionare questi individui con tutti i mezzi che le leggi democratiche mettono a disposizione, ma e’ soprattutto il momento di affermare che le lancette della storia non possono tornare ai tempi bui in cui la prima a cadere vittima della barbarie era la liberta’ di informazione”.
Manuela Montella
Il Garante per la protezione dei dati personali per l’ennesima volta dimostra l’approssimazione con cui…
Leonardo Del Vecchio è letteralmente scatenato: dopo aver acquisito il 30 per cento de Il…
La crisi dei giornali è innegabile. Le copie sono crollate, l’abitudine di leggere il giornale…
Dopo il flop dell’offerta Gedi, Leonardo Maria Del Vecchio acquisisce il 30 per cento del…
Unirai esulta: è stato riconosciuto come sindacato a viale Mazzini alla Rai. A darne notizia…
Negli ultimi anni, anche in Italia, il tema della libertà di espressione dei magistrati è…