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Approvato il ddl Riforma Rai. Ecco le novità del testo

Bollettino di pagamento del canone Rai

La proposta di riforma, si legge in un comunicato di palazzo Chigi, parte dalla governance. Nel documento si apre anche la polemica con la legge Gasparri, che ha riformato la tv pubblica nel 2004. «La Rai non è una municipalizzata di provincia, non può sottostare a procedure cavillose o avere l’incubo della Corte dei Conti» e «deve gareggiare con i grandi network a livello mondiale», «la Legge Gasparri va nella direzione opposta, condannandola a subire spaccature e rissosità del Parlamento», si legge nel documento. Sulla questione del canone, che il premier Renzi dice di volere abolire, il governo ha diffuso una nota in cui si legge che: «La revisione della normativa in materia di canone sarà delegata al governo «entro un anno dall’entrata in vigore della legge» di riforma della Rai, insieme all’efficientamento del sistema del finanziamento pubblico». Un cda a 7 membri (dai 9 attuali) e un ad con poteri rafforzati: questi i punti principali della riforma della Rai che il Consiglio dei ministri ha appena approvato. I membri del cda saranno eletti due dalla Camera, due dal Senato, due dal Tesoro (uno dei quali sarà indicato come ad) e uno dai lavoratori. Il cda eleggerà al proprio interno il vertice del cda, vale a dire il presidente. E sarà sempre il cda a nominare l’amministratore delegato sentito l’azionista. Per quanto riguarda la revoca dei membri del cda sarà proposta dall’assemblea, ma acquista efficacia solo con una conformità di parere della commissione di vigilanza.L’ad rispetto al direttore generale di oggi potrà decidere su spese fino a 10 milioni di euro (rispetto ai 2,5 di oggi) e deciderà da solo sulle nomine dei dirigenti apicali. Il premier Renzi ha presentato in Consiglio dei ministri anche le linee guida con la mission per il futuro vertice della tv pubblica.

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